Lettera aperta a Fabio Fognini

10 Marzo 2023
Sandro Columbaro

Ancora una sconfitta al primo turno per Fabio Fognini, questa volta ad Indian Wells, il primo Masters 1000 della stagione. Contro Ben Shelton, a mio parere il miglior player statunitense nato nei primi anni 2000.

Fabio ha iniziato giocando con saggezza e variando l’altezza, la velocità e la profondità delle palle. Ben ha impiegato un po’ di tempo per capire che l’avversario che aveva di fronte, con un gioco fatto di variazioni, di estro, improvvisazioni vincenti e non di forza, non era come quelli che incontra di solito.

Nel quarto game con tre doppi falli consecutivi e un errore di diritto abbastanza banale del ligure, probabilmente il next gen di Atalanta si è accorto di non aver di fronte un marziano e pur continuando a fare errori dettati dalla fretta, dalla giovane età e anche dalle giocate di Fognini, ha iniziato a incamerare punti con il servizio – la battuta mancina da sinistra a uscire fa una curva della quale gli avversari dovranno tenere conto nei prossimi anni – e con il diritto stretto che hanno costretto Fabio a retrocedere, giocare in difesa e ad alzare pallonetti.

Nel settimo game il player di Arma di Taggia ha avuto ancora due palle per brekkare ma Shelton è stato svelto ad annullargliele e dal 4-4 la partita ha preso il volto del giocatore di Atlanta. Suoi gli otto game degli ultimi nove, anche se Fabio ha giocato ancora un paio di colpi da fuoriclasse della racchetta.

Speriamo che il sorteggio a Miami sia meno proibitivo anche se ci vorrebbe una persona in malafede per non vedere che Fognini fa sempre più difficoltà a giocare in modo costante con tennisti molto più giovani di lui che stanno crescendo settimana dopo settimana. Nel nuovo anno, tra cemento e terra battuta ha giocato sette incontri vincendo solo quello con Barrios Vera, venticinquenne cileno attuale n°184 della classifica mondiale. Gli ultimi risultati di un certo rilievo risalgono alle semifinali di Rio dove perse da Alcaraz e di Belgrado dove fu sconfitto da Rublev, entrambi dello scorso anno.

Fabio che il 24 maggio compirà 36 anni vorrebbe giocare forse ancora un paio di stagioni. Tuttavia perché questo succeda deve ritrovare una buona forma fisica e soprattutto alcuni risultati che lo confortino nello spirito e nella classifica dove si sta pericolosamente allontanando dalle vette alle quali era sempre abituato.

Vada per le qualificazioni nei tornei Masters 1000 come a Montreal, Cincinnati e Parigi-Bercy 2022 sempre superate, ma non ti vogliamo vedere intrappolato in Challenger o in partite di scarso valore tecnico che non fanno onore alla tua carriera che ha raggiunto livelli molto alti. Negli anni d’oro sulla terra ti temevano tutti, Nadal in primis.

Sappiamo che hai il grande rimpianto di non aver vinto ancora la Coppa Davis alla quale tieni particolarmente e per la quale ti sei speso più di ogni altro, forse ti piacerebbe essere ancora protagonista al Foro Italico o al Roland Garros. Quando tuttavia ti accorgerai che le sconfitte sono troppe, che non ti divertirai più e il senso della fatica supererà quello della felicità, allora promettici che ti fermerai a riflettere.

Forse sarà il momento di decidere di non andare oltre, ben sapendo che hai fatto del tennis la tua vita come era tuo desiderio e che per chi ti ha seguito e voluto bene non sarà un giorno triste perché tornando indietro con i ricordi potrà sempre dire che con te in campo si è quasi sempre divertito, quando non facevi il diavoletto