Al Masters 1000 di Toronto si giocano gli ottavi di finale. Sinner e Musetti ancora in gara

10 Agosto 2023
Sandro Columbaro

Il tennis mondiale è fluido, è sempre più difficile fare previsioni e pronostici non solo nei tornei intermedi. Adesso anche quelli che valgono un perù di punti come il Masters 1000 del Canada diventano un terno al lotto fin dai primi turni. Spesso i giocatori che fanno bene durante una settimana in quella seguente latitano, hanno un momento di pausa a dimostrazione che il nostro sport vive un periodo interlocutorio.

Del resto è quasi impossibile stare per undici mesi sempre all’erta, quindi i momenti nei quali bisogna provare ad essere maggiormente in forma, i periodi su cui puntare per ottenere il massimo risultato, vengono pianificati a seconda delle caratteristiche. Non sempre tuttavia ciò che si studia a tavolino poi si avvera.

L’anno scorso questo torneo lo vinse Carreño che giocò il torneo della vita, quello di Cincinnati andò a Coric che visse, credo, una settimana irripetibile. Quest’anno vincerà un player non pronosticato alla vigilia o si faranno largo Alcaraz (1) o Medvedev (2) come da previsione con Sinner o Fritz come outsider di lusso? Difficile dirlo.

Sappiamo che è sempre più difficile ripetersi e mancano i giocatori veramente universali. Da questa lista possiamo sicuramente escludere Alcaraz che quest’anno ha vinto sul cemento, sulla terra e sull’erba dimostrando di essere il vero, e per ora unico, erede dei tre grandi.

Medvedev si trova sulla superficie che preferisce e forse anche nel periodo dell’anno nel quale riesce ad esprimersi al meglio. Sono i due favoriti per la finale sempre che non ci sia qualcuno che riesca a rovesciare il piatto. Dal piatto intanto sono usciti Tsitsipas (4), Rune (5), Rublev (6), ma anche Tiafoe (9), Auger(10), Norrie (11), Zverev (13) e Coric (14).

Tsitsipas, Rune, Rublev e Tiafoe alternano momenti di gloria a fasi di apatia preoccupante, Auger e Norrie sono in crisi rispetto al rendimento degli ultimi due anni. A preoccupare maggiormente è il canadese che nel proprio Paese è riuscito a perdere nel giorno del suo compleanno dal qualificato australiano Purcell, un player con il quale dovrebbe vincere facilmente. La sua è una crisi tecnica, umana e fisica. Se dovessi usare una parola sola la definirei esistenziale. Speriamo che ne esca al più presto.

Il giocatore che finora ha fatto meglio di tutti è Davidovich Fokina che ha lasciato due game a Wolf e tre a Zverev che nella sua città natale, Amburgo, sembrava risorto. Sascha con lo spagnolo è tornato nell’anonimato a dimostrazione che è difficile riprendersi da un brutto infortunio e che non basta vincere un torneo per ritornare a essere il predestinato.

Per Davidovich l’incontro con Ruud è una specie di prova del nove, ma anche se dovesse fare benissimo in questo torneo che cosa succederà nel prossimo?

Partite di ottavi di finale:
Alcaraz-Hurkacz
Paul-Giron
Monfils-Vukic
Murray-Sinner
McDonald-Raonic
Davidovich Fokina-Ruud
Fritz-de Minaur
Musetti-Medvedev