Arrivano nuovi coach per alcuni tennisti italiani

14 Dicembre 2023
Sandro Columbaro

In queste settimane tira aria nuova nel club Italia. Alcuni nostri giovani, seguendo l’esempio di Jannik Sinner che ormai quasi due anni fa lasciò il certo – Piatti – per l’incerto – Simone Vagnozzi al quale poi si aggiunse Darren Cahill –, stanno incominciando a muovere le carte, a fare alcune mosse per non trovarsi impreparati nel 2024. L’obiettivo è ovviamente di migliorare le prestazioni e quindi la classifica, ma non per tutti vale lo stesso discorso.

Aggiungere o accaparrarsi un nuovo allenatore è forse la scelta più difficile che un player possa fare perché da questa può dipendere un bel pezzo di carriera. E’ un rischio del quale si conoscerà il risultato solo dopo un periodo di tempo abbastanza lungo. Bisogna far convivere scelte tecniche, obiettivi di medio periodo, ma soprattutto carattere, affinità elettive e una visione del gioco che devono essere abbastanza coincidenti.

Oggi si parla tanto di super coach. Chi deve essere? Un ex giocatore del circuito che abbia vissuto per anni certe esperienze, stati d’animo e sia quindi di aiuto, di supporto al giocatore. Il super coach lo ha trovato Alcaraz in Ferrero, Sinner in Cahill anche se il player australiano è stato più bravo come tecnico di Agassi o di Halep piuttosto che come giocatore. Vedremo che cosa saprà dare Becker a Rune. Penso che il danese troverà giovamento dal rapporto con Boris, il carattere di entrambi giocherà un ruolo importante. Ci sono giocatori, penso a Shapovalov e Kyrgios, che sono quasi ingestibili e difatti hanno ottenuto in carriera molto meno di quanto il loro straordinario talento avrebbe loro permesso.

Si sa che Corrado Barazzutti seguirà, insieme a Simone Tartarini, Lorenzo Musetti. Mi sembra una scelta oculata quella del carrarino visto che nell’ultimo anno passi in avanti non se ne sono visti. Corrado è sempre rimasto nell’ambiente e può dare a Lorenzo i consigli per fargli ottenere un giusto equilibrio al suo talentuoso gioco che non è ancora riuscito a sbocciare. Corrado potrà essere la persona giusta per far crescere con equilibrio il giocatore toscano al quale serve anche molta fiducia perché nel 2023 l’ha in gran parte persa.

Ben diverso il discorso che possiamo fare sul rapporto che potrà nascere tra Matteo Berrettini e Francisco Roig, ex mediocre giocatore spagnolo di 55 anni che per quindici ha seguito Nadal come consigliere perché è stato zio Toni a formare carattere e gioco del maiorchino. Li dobbiamo vedere alla prova per capire se il romano avrà un beneficio. Personalmente ho qualche dubbio che la coppia possa funzionare, tuttavia devo anche ammettere che non conosco così bene lo spagnolo, è sempre stato nell’ombra, per riuscire a dare un giudizio valido.

Molto dipenderà da cosa chiede ancora Matteo al tennis, quali risultati voglia raggiungere e soprattutto capire come risponderà il suo fisico perché negli ultimi due anni ha giocato pochissimo. La sua carriera si è un po’ fermata alla finale di Wimbledon 2021. Purtroppo, spero tuttavia di sbagliarmi, non credo sia la scelta giusta per tornare nella top ten.

Luca Nardi ha solo vent’anni e un talento straordinario. Ha quindi ancora tanta strada da percorrere. Nell’ultimo anno il suo cammino si è fermato. Ha scelto Giorgio Galimberti che ha un’Accademia a Cattolica, a pochi chilometri da Pesaro, per tornare a correre. Sono molti gli elementi tecnici e secondo me anche caratteriali sui quali l’ex giocatore milanese, che è stato anche braccio destro di Barazzutti, dovrà lavorare. Il materiale umano è di primissima qualità. Immagino che faranno bene, se poi Luca arriverà a traguardi di alto livello ce lo dirà il tempo, a fine 2024 ne sapremo già di più.

Lorenzo Sonego continua ad affidarsi principalmente a Gipo Arbino. In questo caso un super coach in aggiunta sarebbe l’ideale per migliorare il piemontese, che a maggio compirà 29 anni, sotto l’aspetto tecnico e mentale considerato che negli ultimi due anni ha fatto troppi up and down abbastanza inspiegabili. Per lui l’anno che sta arrivando è fondamentale perché il rischio di finire nell’anonimato, con i tanti giovanissimi che stanno crescendo, purtroppo a mio parere esiste.

Auguro a tutti di fare il meglio.

P.S. Non mi sono dimenticato di parlare di Matteo Arnaldi, ma per ora coach Alessandro Petrone sta facendo così bene che mi sembra giusto non rompere un equilibrio che in questo momento appare perfetto, ben sapendo che forse anche a al sanremese un giorno toccherà ascoltare una seconda voce.