Coppa Davis, l’Italia si riscatta con il Cile ed ora si decide tutto contro la Svezia

16 Settembre 2023
Sandro Columbaro

Dopo l’ignominiosa prova contro il Canada 2, ieri l’Italia con il Cile si è presa la rivincita con gli interessi. Hanno compiuto l’impresa, perché, per come si sono succeduti gli avvenimenti, si è trattato di un thriller che ha lasciato con il fiato sospeso fino all’ultimo.

Ripercorrendo la storia di questi giorni e se ampliamo il lasso di tempo agli ultimi quindici ci accorgiamo che è successo di tutto. I convocati per Bologna erano Sinner, Berrettini, Musetti, Fognini e Bolelli, i primi tre per i singolari e gli ultimi due per il doppio. Cosa è successo in pochi giorni? Di tutto.

Flushing Meadows ha lasciato scorie importanti. Sinner dopo la sconfitta abbastanza imprevista con Zverev agli ottavi a una prima dichiarazione nella quale dimostrava molto interesse a giocare la Coppa Davis che sarebbe servita da medicinale, correggeva il tiro e non dava più la sua disponibilità adducendo una forma fisica da ritrovare.

Berrettini purtroppo si è fatto male per l’ennesima volta mentre giocava il secondo turno contro Rinderknech. Una brutta caduta gli ha procurato un problema non indifferente alla caviglia che lo ha bloccato proprio nel momento nel quale stava riacquisendo buone sensazioni sul campo e una discreta fiducia. Come se non bastasse è arrivata la questione Fognini. Volandri lo ha escluso dalla squadra e Fabio attraverso i social ha fatto sapere di non aver gradito. Nel frattempo è stato convocato Vavassori che negli ultimi mesi ha fatto coppia, giocando abbastanza bene, con Bolelli.

Arriviamo così quindi agli ultimi giorni. Sono stati convocati Sonego, Arnaldi e Vavassori. Andrea si è dovuto ritirare durante la semifinale del torneo di Genova per problemi alla schiena. E’ presente a Bologna ma non è disponibile. Riepiloghiamo quindi la formazione per i più distratti: Musetti, Sonego, Arnaldi, Bolelli e Vavassori. Si legge cinque ma si conta quattro.

La formazione che nelle aspettative del presidente Binaghi dovrebbe vincere al più presto la Coppa che è stata nostra solo nel 1976 – a proposito si sono appena festeggiati i 90 anni di capitan Pietrangeli, presente a Bologna – è stata ridotta ai minimi ranghi. Purtroppo mercoledì contro Canada 2 si è visto che non eravamo in una delle nostre giornate migliori. Sonego sceso come numero 2 ha perso da Galarneau, un player semisconosciuto che viene dal sistema universitario statunitense. Lorenzo doveva vincere per classifica, esperienza e per altri mille motivi ma ha perso qualche occasione nel primo set, compresa una palla per chiudere la frazione, e nel secondo la dimensione del campo sbagliando molti diritti che sono insieme al servizio il suo pezzo forte.

Musetti ha affrontato Diallo, player di buona prospettiva, capacità tecniche, con un servizio al fulmicotone e un braccio che gioca facile. Lorenzo è stato sorpreso dalla sua aggressività e complice un campo particolarmente veloce non ha avuto tempo per mostrare la sua arte nel tocco e nel rovescio. Il lungagnone canadese ha giocato preciso e sicuro come un veterano, senza indugiare quasi mai in errori e distrazioni.

Nel doppio Vavassori è stato sostituito da Arnaldi che è un singolarista in ascesa come ha dimostrato agli US Open ma nel gioco di coppia è ancora troppo inesperto. L’impegno è stato massimo ma non è bastato come non è stata sufficiente la presenza di Bolelli che la materia doppio la conosce bene. Anche il bolognese in alcuni momenti ha fatto qualche errore di troppo. Abbiamo chiuso la giornata con un set vinto in doppio e la necessità di battere possibilmente senza lasciare niente contro il Cile che è più forte di Canada 2.

Il capitano contro il Cile ha compiuto un atto coraggioso e bisogna darne atto. Ha fatto esordire come numero 2 Arnaldi, Sonego ha giocato come primo player mentre Musetti è stato lasciato in panchina.

Matteo contro Garin, giocatore che è stato anche fra i primi venti della classifica mondiale, ma che oggi è un po’ in crisi di fiducia e risultati, ha mostrato quello che si conosceva di lui. Ha iniziato molto bene dominando il primo set, mentre Arnaldi doveva prendere il tempo per ambientarsi ed entrare punto dopo punto in partita, per poi lasciare campo e gioco al sanremese che finiva sicuro il secondo e mostrava il meglio del suo repertorio attuale nel terzo non dando scampo ad un avversario avvilito.

Ma il bello doveva ancora arrivare. Sonego ha giocato una partita delle sue nella quale ad un primo set, dove si faceva sopraffare dal gioco aggressivo di Jarry, ne è seguito un altro al cardiopalmo nel quale annullava quattro match point mostrandosi comunque in ripresa, per poi vincere il terzo quando azzannava l’avversario che perdeva sicurezza e lucidità mentre Lorenzo mostrava uno stato di forma in crescendo.

Musetti rientrava in gioco nel doppio insieme a Sonego, partita importante ai fini del risultato del girone perché c’era l’obbligo di vincere. I due Lorenzo, che hanno giocato insieme alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 e che sono amici anche fuori dal campo, dopo aver perso il primo set alzavano i giri del motore dominando il secondo e rimanendo concentrati nel terzo dove facevano valere la loro maggiore caratura di giocatori di livello internazionale. Qualche meccanismo sarà da oliare ma la coppia si è mostrata capace e forse diventerà utile anche per il futuro. Per Tabilo e Barrios Vera la notte bolognese si è trasformata in un incubo.

Domani giochiamo con la Svezia di Ymer senior – il meno bravo dei fratelli – e Leo Borg che per adesso porta solo un cognome illustre. Se vinciamo 3 a 0, impresa possibilissima, siamo nella fase finale di Malaga senza sconti e solo per nostri meriti.