Il tennis tra Wimbledon, le Olimpiadi e Flushing Meadows

13 Luglio 2021
Sandro Columbaro

Stagione tennistica quella del 2021 che forse, non solo noi italiani, ci ricorderemo come unica. Arrivata dopo il lockdown e gli stadi vuoti, con le sagome al posto delle persone, è incominciata in ritardo, ma ha già detto molto.

Djokovic si trova ad un passo dal grande Slam che fu solo di Laver nel 1962 e ’69 e di Donald Budge nel ’38. Non vedo chi lo potrà fermare a Flushing Meadows. Medvedev potrebbe essere l’indiziato n°1 se riesce a giocare meglio di due anni fa nella finale contro Nadal e molto meglio di come ha fatto in Australia proprio contro Nole.

Berrettini, migliorato rispetto a due anni fa quando perse da Nadal in semifinale, potrebbe essere il vero outsider, più di Zverev, Thiem, Rublev e Tsitsipas che a New York non ha mai fatto bene.

Definire Matteo come top ten è ormai troppo poco. Considerando che è un tennista polivalente e analizzando i risultati di questi ultimi tempi nei quali ha anche dovuto fermarsi per circa due mesi per uno strappo addominale, senza timore di offendere qualche player finora più considerato, possiamo dire che vale almeno la top five. La Race di n°3 lo testimonia.

Il mese che ci apprestiamo a vivere è per il nostro sport un momento di passaggio e di confusione. Ci sono i tornei sulla terra dove mancano i big e si stanno aspettando le Olimpiadi dove non ci sarà Nadal, mentre non si sa se saranno della partita Djokovic e Federer.

Il rapporto tra i cinque cerchi e il tennis,  presente fin dalla prima edizione del 1896, non è mai stato di amore vero. Solo negli ultimi vent’anni, dopo una lunghissima interruzione dai Giochi, anche i tennisti hanno incominciato a considerare l’oro olimpico abbastanza gratificante, non lontanissimo da una vittoria Slam. Federer e Djokovic non l’hanno mai raggiunto.

Lo spagnolo ad esempio ha preferito preparare, non gioca dal Roland Garros, Flushing Meadows. Sarà presente a Washington e poi agli altri tornei sul cemento americano in preparazione al Major di New York dove vinse due anni fa.

Dopo le tantissime emozioni che il nostro sport ci ha riservato in queste ultime settimane siamo anche noi in attesa. Alle Olimpiadi andiamo con molte speranze e alcune certezze. Portare a casa una medaglia non mi sembra un’impresa impossibile.

Durante questa settimana ci sono i tornei di Newport, Amburgo e di Bastad. Mi sono sforzato a guardare qualcosa, per esempio la vittoria di Cecchinato contro Gasquet, ma dopo Wimbledon è difficile rimanere concentrato su partite che finiscono, diciamo la verità, per annoiare anche i più attenti. C’è poco pubblico, i bei punti latitano. Speriamo di vedere qualcosa di interessante sul finire della settimana. Del resto qualche giorno di pausa conviene prenderla. Quando si tornerà a fare sul serio saremo tutti più pronti a goderci lo spettacolo.