Dopo tanto faticare la semifinale è anche sua. A Daniil Medvedev (3) ci sono voluti cinque set e un parziale recupero per arrivare per la prima volta al penultimo atto a Wimbledon, lui che non era mai andato oltre gli ottavi, nel 2021, e l’anno scorso non vi aveva potuto partecipare per la nota vicenda legata all’esclusione dei giocatori russi.
Di fronte Christopher Eubanks, il lungagnone di Atlanta che veniva da nove vittorie consecutive su una superficie che fino a quest’anno conosceva pochissimo e con la quale aveva un rapporto di odio. Poi a casa di Nadal è scattata la scintilla e ha incominciato a vincere.
Cinque successi a Maiorca fino alla finale contro Mannarino che dell’erba conosce tutti i segreti e poi quelli prestigiosi a Wimbledon contro Norrie e Tsitsipas. I suoi punti forti sono il servizio che gioca in slice a uscire, arma fondamentale per il manto erboso, discese a rete appena ne ha la possibilità e una maggiore regolarità da fondo da dove partono colpi velocissimi.
Daniil aveva giocato male in Olanda e non bene ad Halle dove a fermarlo era stato Bautista che nel 2019 arrivò in semifinale ai Championships. A Londra, passo dopo passo, si è ritrovato perché nel suo tennis umorale è importante la condizione psicologica, la fiducia e vedere che il suo team lo accompagni in ogni sua giocata. Daniil è un ragazzo complesso, ragiona spesso troppo mentre è in campo e si complica la vita da solo.
Il suo è stato un percorso regolare. Al primo turno un inglese quasi sconosciuto, poi Mannarino con il quale aveva perso a ‘s-Hertogenbosch, quindi Fucsovics al quale ha ceduto il primo set mentre agli ottavi il giovane ceco Lehecka che si è ritirato dopo due set.
Contro Eubanks la quarta frazione è stata quella della svolta, permettendogli di liberarsi dalle sue paure fino a vincere molto tranquillamente il quinto. E pensare che dopo il primo vinto con uno strappo al terzo game forse Daniil aveva pensato che la partita non fosse che in discesa.
Non aveva fatto i conti con il player di Atlanta proveniente dal College che nel secondo e terzo set lasciava libero il suo braccio. Le traiettorie dello statunitense erano difficili da leggere e in poco più di un’ora Eubanks dominava la seconda frazione e strappava immediatamente il servizio chiudendo senza rischiare palle break anche la terza.
Daniil si trovava così non lontano dal precipizio e dal chiudere anzitempo un’altra esperienza a Wimbledon. Come ho detto era nel quarto che si vedeva la sua tenacia, la testardaggine, la voglia di lottare e di esserci per provare a vincere il titolo. All’inizio ha avuto anche due palle break che non è riuscito a concretizzare e solo nel jeu decisif ha fatto valere la sua solidità che è diventata granitica, pietra inscalfibile, quando nel quinto le certezze di Christopher si sono sciolte come neve al sole. Daniil è volato sul 4-0 e ha chiuso il match al settimo game, in un batter d’occhio era in semifinale dove domani incontrerà Alcaraz.
Medvedev-Eubanks 6-4 1-6 4-6 7-64 6-1