Nel torneo 500 di Acapulco finale tra lo statunitense Tommy Paul e l’australiano Alex De Minaur

4 Marzo 2023
Sandro Columbaro

Finale inattesa ma interessante quella che vedrà di fronte Tommy Paul (7) ad Alex De Minaur (8), è frutto di semifinali molto lottate e finite entrambe al terzo set.

Nel derby statunitense tra i coetanei e amici Paul e Fritz l’ha spuntata il player del New Jersey dopo 3 ore e 29 minuti, la partita più lunga che si sia mai giocata nel torneo. E pensare che poteva finire molto prima perché sul 6-3 5-4 Paul è andato a servire per il match e ha avuto una palla per chiudere.

Nel primo set lo strappo decisivo è arrivato al sesto gioco quando Tommy alla seconda opportunità è riuscito a portarsi sul 4-2. Ha annullato una palla break nel game successivo e ha chiuso al nono vinto a 30. Set meritato nel quale ha verticalizzato maggiormente e giocato alcune volée di buon livello. 6-3 Paul.

Nel decimo gioco del secondo set dopo aver strappato il servizio in quello precedente Tommy ha avuto la palla, grazie ad un servizio vincente, per chiudere la contesa. Fritz ha reagito e ha portato il match al tie-break vinto in modo netto. 7-62 Fritz.

La terza frazione è stata drammatica perché è stata giocata con un tempo caldo-umido che non ha risparmiato dal punto di vista fisico nessuno dei contendenti.

Il primo a strappare il servizio è stato Fritz che ha annullato diverse palle break nel quarto game ma non nel sesto quando ne è bastata una per rimettere il punteggio in parità. 3-3.

Dopo alcuni game interlocutori ma lunghi nei quali i due tennisti non si sono certo risparmiati considerando le condizioni climatiche, nel dodicesimo gioco Fritz ha salvato altre due palle match. Nel tie-break conclusivo Paul è volato prima sul 5-0 per poi chiudere per 7 punti a 2. 7-62 Paul.

Match lunghissimo, dispendioso e giocato al limite delle condizioni dal punto di vista del clima. A fine match entrambi erano stremati e con problemi fisici.

Paul-Fritz 6-3 62-7 7-62

La seconda semifinale tra Holger Rune (4) e Alex De Minaur (8), a causa della lunghezza della precedente, è iniziata intorno a mezzanotte, un orario nel quale non dovrebbe mai iniziare una partita di tennis in particolare se si gioca la finale, come in questo caso, il giorno dopo. Il problema degli orari e delle condizioni estreme alle quali i player sono costretti a giocare dovrebbe essere preso in maggiore considerazione dagli organizzatori e dall’Atp.

L’esito del match è stato condizionato dai crampi che il danese ha avuto nel terzo set nel quale si muoveva con molta difficoltà. Ricordo che ha 19 anni e non è abituato a giocare in ore notturne, la partita è finita intorno alle tre, nelle quali dovrebbe essere a letto e non su un campo da tennis.

Holger dopo aver vinto il primo set meritatamente non è riuscito a far suo almeno una delle tre palle break che ha avuto nel settimo game del secondo. Alex, con la tenacia che lo contraddistingue, è rimasto in partita e ha saputo approfittare del primo vero passaggio a vuoto che ha avuto l’avversario nel dodicesimo game.

Nel terzo set la situazione per Rune è precipitata perché ha incominciato a soffrire di crampi sempre più debilitanti che non lo facevano quasi muovere. E’ stato costretto a servire diverse volte dal basso e a colpire da fermo finendo per fare molti errori. Rune ha sofferto ma è rimasto in campo fino alla fine, cioè alle tre di notte, dimostrando coraggio e sportività.

Per quello che si era visto fino a quando le condizioni fisiche erano buone il danese ha giocato a livello superiore ed è stato capace di molti vincenti grazie ad un braccio veloce e fluido mentre il suo avversario era spesso in difficoltà e costretto a rincorrere nel punteggio e sul campo.

Difficile prevedere l’esito della finale. Bisognerà vedere quanto i player avranno saputo recuperare. Per lo statunitense si tratta della seconda finale Atp. La prima l’ha vinta nel novembre del 2021 a Stoccolma. L’australiano in termini di ultimi atti è più esperto perché ne ha vinti 6 e persi quattro.

De Minaur-Rune 3-6 7-5 6-2

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