Thiem e Medvedev sono già nelle semifinali delle Atp Finals 2020

19 Novembre 2020
Sandro Columbaro

Saranno decisivi gli incontri Nadal-Tsitsipas e Djokovic-Zverev per decretare gli altri due semifinalisti.

Martedì pomeriggio Nadal e Thiem, rispettivamente n°2 e 3° del mondo, si sono sfidati per il primo posto del girone London 2020. Non è stato solo un match di cartello, senza dubbio il migliore che abbiamo visto finora, ma una partita che poteva essere già la degna finale del torneo dei Maestri. Non escludo che si potrà rivedere domenica anche se la strada di Rafa è diventata una salita. Tsitsipas come primo gran premio della montagna, non è una vetta da poco.
Gli incontri di martedì ci hanno dato già due sentenze inappellabili. Thiem, primo posto assicurato, è in semifinale, Rublev è già pronto a fare le valigie anche se deve giocare ancora il match con l’austriaco, ininfluente per la classifica del girone. Sabato Dominic incontrerà il secondo classificato di Tokio 1970.   

Le prestazioni di Rublev e di Schwartzman dimostrano che far parte per la prima volta del lotto degli eletti, dopo una lunga rincorsa a perdifiato, è solo una tappa di avvicinamento ai migliori. Di solito c’è ancora almeno un passo da compiere per essere competitivo nel torneo forse più difficile anche se si gioca due su tre. E’ il più arduo perché non ci sono outsider e manca il tempo per rifiatare come spesso succede nei tornei Slam che sono sì lunghe maratone ma che per i migliori diventano competitivi solo a partire nella seconda settimana, spesso solo dai quarti. Alle Atp Finals i primi due match devono essere vinti  se non si vuole essere subito in affanno, se non si vuole rincorrere fin dalla prima tappa.

Per fortuna non è sempre così. Penso, ad esempio, alle superbe prestazioni di Tsitsipas dello scorso anno che, per la prima volta tra i grandi, non si fece intimidire dalla sconfitta al suo match d’esordio con Nadal contro il quale vinse il primo set. Ebbe tempo e modo di rifarsi contro Medvedev e Zverev, per poi regolare Federer in semifinale e sconfiggere in una bellissima finale, nella quale dovette rincorrere, Thiem.

Dicevamo di Thiem-Nadal e del loro maestoso match, con il primo set da considerare come il migliore della stagione, almeno da quando si è ripreso a giocare. A decidere sono stati i tie-break come era già successo quest’anno ai quarti di finale a Melbourne. Nel primo l’austriaco ha recuperato dal 2-5. Un ace gli ha regalato il 5-5, un doppio fallo ha mandato il maiorchino a servire per il set che non è riuscito a sfruttare l’occasione per un errore sulla diagonale del rovescio. Ancora set point per Rafa ma Dominic è stato perfetto nella costruzione del punto. Sull’8-7, alla sua prima occasione per vincere il set, l’austriaco ha chiuso con un diritto anomalo a uscire. Il secondo tie-break è stato meno spettacolare anche se non sono mancati i colpi da cineteca come un meraviglioso passante lungolinea di rovescio di Dominic che lo ha portato a servire in vantaggio 4-3. Ha chiuso 7-4 su un errore di  rovescio di Nadal.

I due game lunghi sono stati solo lo specchio di un match giocato sul filo del coltello, con pochissimi errori gratuiti. Nel primo set abbiamo visto una versione di Rafa serve and volley e un Thiem che da fondo ha sbagliato pochissimo. Solo nel secondo sono arrivate le prime palle break: quella non sfruttata da Nadal nel game d’apertura e quella messa a segno nel fatidico settimo gioco, complici un paio di errori di troppo dell’austriaco. Il controbreak di Thiem, che ha approfittato anche di un passaggio a vuoto di Rafa, è stato tuttavia immediato. Il maiorchino sul 4-5 0-40 si è trovato a fronteggiare tre palle match che è riuscito a cancellare con bravura e sicurezza.

Dopo un incontro del genere il match successivo molto difficilmente riesce ad accontentare lo spettatore. E così è stato. La partita Rublev-Tsitsipas, benché emotivamente coinvolgente, è stata tecnicamente molto inferiore a quella disputata nel pomeriggio. L’ha vinta il greco che nonostante abbia giocato meglio è arrivato ad un passo dal baratro. Al tie-break del terzo set Stefanos si è fatto rimontare dal 2-5. il moscovita sul 6-5 ha avuto un match point nel quale ha commesso doppio fallo, per poi concedere quasi senza giocare gli ultimi due punti. Eppure il match sembrava a senso unico con il giocatore di Atene che chiudeva la prima frazione 6-1 in diciannove minuti. Nel secondo set Rublev ha incominciato a servire meglio e a dare qualche segno di risveglio con alcuni sventagli di diritto. Sul 4-5 Tsitsipas ha concesso sullo 0-40 le prime palle break del match. Andrej non si è fatto pregare e ha portato la contesa al terzo. Il set decisivo è stato il festival delle occasioni mancate inizialmente dal biondo ateniese ma sul finire anche per il moscovita. Nel secondo game Tsitsipas non è riuscito a sfruttare cinque palle break. Sul 5-6 il greco si è ritrovato 0-30 ma si è salvato con la prima di servizio. Si è giunti così al tie-break del quale vi ho già raccontato.   

Zverev può ancora sperare di giocare le semifinali. Per farlo dovrà battere Djokovic nell’ultima partita del girone Tokio 1970.
Quando il tedesco e l’argentino s’incontrarono nella finale del Colonia bis alcune settimane fa il dominio di Sascha fu quasi imbarazzante. L’incontro di ieri ha avuto un andamento ben diverso nel gioco e nel punteggio. Il tedesco è apparso lontano parente del player che ha fatto bene fino al torneo di Bercy dove ha giocato alla pari per quasi due set con Medvedev. Già nella rivincita di lunedì sera con il moscovita, Sascha è apparso poco lucido e molto infastidito. Lo dimostrano la miriade di errori gratuiti e doppi falli che sembravano appartenere allo Zverev versione pre Ferrer.
In vantaggio contro el Peque per 6-3 2-1, con due game fallosissimi al servizio, si è fatto prima rimontare e poi superare dall’argentino che ha chiuso 6-4. La pallina lanciata con rabbia in tribuna dimostra in modo chiaro il suo stato d’animo. Solo nel quinto game con un paio di magie che obiettivamente fanno parte del suo repertorio, ma che troppo spesso dimentica di avere, è riuscito a strappare il servizio all’avversario che da quel momento si è spento. Il tedesco ha chiuso 6-3 dopo due ore e 11 minuti.

Con Medvedev-Djokovic speravamo di vedere un match che potesse andare a braccetto con quello di Thiem-Nadal. Non è stato così. Il serbo ha dato una versione a dir poco sbiadita di sé. I troppi i gratuiti, la poca incisività al servizio, le palle corte poco sicure hanno permesso al giocatore di Mosca di disporre del serbo quasi a suo piacimento. L’equilibrio si è rotto sul 3-3 del primo set. Da quel momento è stato quasi un assolo di Daniil che ha chiuso 6-3 il primo e si è portato 3-0 nel secondo. Il parziale risveglio di Nole c’è stato solo in battuta. Il russo ha continuato a premere da fondo e a essere intoccabile sul proprio servizio dove ha raccolto il 75% dei punti. Sono stati tre i game vinti dal serbo anche nel secondo set.

Nel girone London 2020 il match tra Nadal e Tsitsipas determinerà il secondo posto. In quello Tokyo 1970 l’incontro Sascha Zverev-Djokovic decreterà chi dovrà sfidare Thiem. Personalmente vedo più aperta la partita tra il greco e lo spagnolo. L’anno scorso, come ho detto, s’incontrarono nel match d’esordio. Vinse Rafa che recuperò una situazione quasi disperata. Pagò la fatica della rincorsa negli incontri successivi. Il loro destino fu quindi diametralmente opposto. Il ragazzo di Atene andò a vincere le Atp Finals, Nadal fu eliminato.
Contro Medvedev non abbiamo visto una bella versione di Nole. Credo tuttavia che sarà sufficiente per battere lo Zverev di questi giorni. Il tennis è comunque uno sport capace di sparigliare le carte velocemente. Fare i pronostici è sempre difficile.