Il treno dell’Italiantennis, come amo chiamarlo, oggi non ha corso rapido, anzi direi che è quasi finito in un dirupo.
Era facile prevedere la vittoria di Sinner sul portoghese Sousa. Per gli altri player è stata una giornata da dimenticare. In cinque match due soli set vinti, il terzo di Travaglia nel match contro Bautista, il primo di Musetti con De Minaur. Per il resto è stata notte molto fonda.
La partita sicuramente più ostica la giocava Gianluca Mager contro Andrej Rublev. E’ stato lo stesso giocatore di Sanremo a confermare che il divario in termini di esperienza e soprattutto velocità di palla era troppo ampia. Gianluca effettivamente non ha mai avuto veri spiragli, possibilità reale di provare a fare un match quasi alla pari.
Solo nei primi game del primo set, anche se Mager era sicuramente teso perché giocava sul Margaret Court Arena, il ligure ha provato a tenere da fondo con ottimi diritti ma dopo il parziale equilibrio di 3-3, Rublev ha incominciato a trovare la misura dei suoi colpi che si sono fatti sempre più precisi.
Da quel momento la partita è stata un assolo del russo e non sono bastati gli sporadici punti che venivano o per errore di Andrej o per iniziative intraprendenti sempre molto rischiose di Gianluca.
Dopo la parziale parità del primo set, frutto di un break e di un controbreak, il moscovita ha piazzato a suo piacimento una serie di break disseminata sul percorso che ha tenuto sempre a debita distanza il giocatore di Sanremo.
Mager ha perso troppe volte il servizio, troppa la differenza in campo. Gianluca si deve ancora abituare a ritmi così elevati. La possibilità di fare meglio nei prossimi anni è reale.
Se per Mager, secondo me anche giustamente, vista la caratura dell’avversario si possono trovare delle giustificazioni, per gli altri italiani che sono scesi in campo il discorso è diverso.
Abbastanza bene ha fatto Stefano Travaglia che contro l’espertissimo Roberto Bautista Agut comunque ha giocato una buona partita fino a quando non sono sopraggiunti i crampi. Il marchigiano nella prima frazione è andato a servire per il set ma si è fatto controbrekkare a 15. Perso il tie-break e un secondo set nel quale si è trovato sotto 4-0 è stato bravo a tenere nel terzo quando ha brekkato, grazie ad alcuni colpi giocati molto bene, al dodicesimo gioco.
Nel quarto set purtroppo ha accusato i crampi che non gli hanno più permesso di giocare alla pari.
Meno giustificazioni ha Marco Cecchinato per il modo con il quale è arrivata la sconfitta contro Philip Kohlschreiber. Ricordo che il tedesco compirà 39 anni il prossimo 16 ottobre. Sappiamo che il cemento non è la superficie preferita del palermitano che comunque è apparso spesso troppo frettoloso nelle conclusioni.
Avrebbe dovuto preparare meglio il match e provare a crederci un po’ di più anche se il terreno non si addice alle sue caratteristiche perché è veloce. Era spesso fuori posizione. Il tedesco è un giocatore più esperto e completo. Il tie-break vinto nel terzo set per 7 punti a 0 è esemplare più di qualsiasi discorso.
Qualche giustificazione a dir il vero non possiamo non concederla al trentasettenne Andreas Seppi che ha giocato il 66° Slam di fila. Contro il polacco Kamil Majchrzak nei due set iniziali, grazie soprattutto ad un’ottima prova al servizio, l’altoatesino è sempre stato costretto ad inseguire e il margine nei confronti dell’avversario è apparso netto fin dai primi scambi.
Nella terza frazione Seppi ha migliorato la percentuale di prime ma purtroppo non è mai riuscito ad ottenere alcuna palla break. Lo strappo decisivo il polacco l’ha fatto alla seconda opportunità dell’undicesimo gioco.
Brucia sicuramente di più la sconfitta che Lorenzo Musetti ha patito nei confronti di Alex De Minaur. Contro Alex che è apparso inizialmente falloso e non subito centrato, Lorenzo è partito molto bene sfoderando un ottimo rovescio e anche precise palle corte.
Complici un migliorato rendimento dell’aussie e un’alternanza di buone giocate ad altre, la maggior parte inguardabili, il carrarino ha concesso troppo. Nel secondo parziale è stato bravo a reagire da quando si trovava sotto 1-4 fino al 3-4 ma all’ottavo gioco ha perso di nuovo il servizio consegnando di fatto il set all’avversario.
Dopo un terzo set praticamente non giocato nel quale Musetti ha perso sempre il servizio e non ha fatto un punto quando a battere era il suo avversario, nella quarta frazione il momento decisivo è stato al quinto game dove De Minaur ha strappato il servizio come al nono quando ha chiuso il set per 6-3.
Musetti ha dimostrato di avere un servizio non ancora all’altezza. Ha certamente provato ad essere più aggressivo ma la strada da percorrere per riuscire a giocare bene anche sul cemento è lunga e perigliosa. I prossimi tornei li giocherà sul duro e non andrà in Sud America.
Credo che sia una scelta che un ventenne che vuole diventare un campione si può permettere di fare. Se perderà qualche posizione nella classifica mondiale poco male. Lorenzo deve guardare molto più in avanti.
Rublev-Mager 6-3 6-2 6-2
Bautista Agut-Travaglia 7-62 6-4 5-7 6-1
Kohlschreiber-Cecchinato 6-4 7-5 7-60
Majchrzak-Seppi 6-1 6-1 7-5
De Minaur-Musetti 3-6 6-3 6-0 6-3