Al Masters 1000 di Indian Wells Berrettini batte in tre set il giovane danese Rune. Incontrerà al terzo turno Harris

14 Marzo 2022
Sandro Columbaro

Holger Rune ha la stessa età di Alcaraz ma il giocatore spagnolo è più avanti e non solo in classifica. Holger è meno formato fisicamente e i suoi colpi, in particolare il diritto, sono sì aggressivi ma meno veloci e vincenti. Non fanno così male come quelli di Carlos, ma il suo gioco è reattivo e le risposte al servizio sono di ottima fattura.

E’ partito meglio Matteo Berrettini (6) anche perché il danese non è ancora così abituato a contrastare una palla potente come quella dell’azzurro. Nel primo set al quarto game è arrivato il primo break che ha permesso a Berrettini nel successivo di salire fino al 4-1.

Game dopo game Rune ha lasciato alle spalle i timori ed è entrato in partita. Lo ha fatto al settimo game strappando a 15 il servizio a Matteo che tuttavia è stato bravo a controbrekkare nel gioco successivo per chiudere 6-3.

Nonostante il romano avesse portato a casa il primo set si è visto in modo netto che la partita sarebbe potuto diventare difficile per Berrettini. Al nono game salvava un’ulteriore palla break che avrebbe potuto rimettere in gioco il danese.

Il secondo set vedeva Rune crescere in risposta e nello scambio da fondo. La sua convinzione di poter giocare quasi alla pari saliva. Nei primi game arrivavano palle break per entrambi ma lo strappo decisivo lo faceva Rune al decimo gioco quando riusciva a vincere tre punti consecutivi. Il giovane urlava di gioia e con la giusta determinazione di chi non vuole lasciare incompiuta l’opera. 6-4 Rune.

Berrettini non è certo il tipo che si spaventa. Gioca il suo miglior tennis quando è necessario salire di rendimento. Ha capito che Rune era un avversario vero. Tornava a variare maggiormente i colpi, provava lo slice che gli era molto utile per disorientare un player non ancora esperto.

Matteo brekkava nel terzo game e teneva il servizio con determinazione lasciando poco al suo avversario sempre pronto ad incitarsi ad ogni punto. Nel decimo gioco Rune ci credeva ancora. Saliva fino al 15-40, ma il romano era bravo a rimediare e a venir fuori con i suoi colpi che lasciano il segno. Chiudeva con quattro punti consecutivi, l’ultimo era un servizio vincente. 6-4 Berrettini.

Il danese è forte anche se ancora pecca di ingenuità. La presunzione non gli manca. Serve anche questa, ma non deve esagerare. Matteo deve invece sperare di stare bene per trovare continuità adesso che gli appuntamenti più importanti della stagione si avvicinano.

Berrettini-Rune 6-3 4-6 6-4