Al torneo del Queen’s si giocano i quarti di finale

22 Giugno 2023
Sandro Columbaro

Il tennis su erba, che fino agli anni ’60 ma anche nei ‘70 era quasi la norma, il terreno principale sul quale si giudicava il valore di un giocatore se pensiamo che tre Slam erano su questa superficie, oggi è un intervallo breve di poche settimane che per molti rappresenta un divertment, un esperimento al quale dedicare le giuste energie, prima di tornare al quotidiano.

E’ questo il momento in cui escono nomi nuovi tirati fuori da chissà quale nascondiglio e i primi della classifica mondiale fanno capitomboli imprevisti o vincono con molta difficoltà. Bisogna stare attenti a fare pronostici, a dare per scontati risultati che non lo sono affatto. 

Nei primi due turni del Queen’s, storico torneo che si gioca dal 1890 e che è stato vinto nelle ultime due edizioni da Berrettini ma prima di lui da Murray, Nadal, Sampras, Becker, Edberg, Lendl, McEnroe, Connors e Laver, giusto per citare alcuni dei migliori rimanendo nell’era Open, ci sono state sorprese e conferme, ma quasi sempre partite che sembravano prendere direzioni diverse rispetto al consuetudinario.

E’ abbastanza normale anche che le nuove generazioni facciano difficoltà a vincere sull’erba. Hanno pochissima esperienza e troppo poco allenamento per la superficie più ostica, in particolare quando l’erba diventa battuta come diceva un grande che non è più con noi, e quindi i rimbalzi sono spesso irregolari.

Le conferme? Alcaraz (1) e Rune (2) che hanno penato fino ad arrivare vicini alla sconfitta al primo turno ma che hanno giocato meglio nel secondo a dimostrazione che non basta essere dei predestinati se si è poco abituati a questa superficie. Hanno vinto perché sono dei campioni e sono più abituati a gestire i momenti difficili rispetto a giocatori magari più adatti alla superficie ma con poca fiducia.

Le delusioni? Fritz (3) e Tiafoe (4). Il californiano ha perso da Mannarino che a dispetto dei 35 anni che compirà il 29 giugno, quando vede l’erba si rigenera, perde dieci anni e gioca come se il tempo si fosse fermato: buon impatto sulla palla, colpi precisi e brevi perfetti per l’erba che è una superficie che non fa sconti.

Tiafoe lo dobbiamo perdonare perché veniva dalla sofferta vittoria di Stoccarda e poi ha giocato con il giovane Korda che esprime un tennis semplice ma pulito grazie anche alle doti che i genitori gli hanno donato.

Tra le teste di serie che hanno mantenuto i pronostici ci sono Norrie (5), il britannico giramondo che fece la finale di questo torneo nel 2021 perdendo da Berrettini, quando Matteo era dietro Djokovic il migliore di tutti sull’erba, Musetti (6) che con il braccio d’oro che ha in dote dovrebbe riuscire ad adattare sempre meglio il suo tennis al manto erboso e De Minaur (7) australiano atipico, che sull’erba sa muoversi abbastanza bene come dimostrò due anni fa quando vinse a Eastbourne. Sonego immagino se lo ricorderà molto bene visto il finale palpitante di quella partita. C’è infine Dimitrov al quale le qualificazioni, non essendo iscritto in tempo, gli hanno portato fortuna.  Dopo aver eliminato Ruusuvuori, oggi ha sconfitto Francisco Cerundolo (8) che è sì un bravo terraiolo ma sull’erba deve ancora crescere molto se vorrà un giorno essere competitivo.

Partite dei quarti di finale:
Alcaraz-Dimitrov
Korda-Norrie
de Minaur-Mannarino
Musetti-Rune