Alcaraz, Djokovic e Flushing Meadows

2 Agosto 2023
Sandro Columbaro

La finale di Wimbledon del 16 luglio nella quale Alcaraz ha vinto il suo primo titolo sui campi di Church Road ha cambiato prospettiva al tennis mondiale di vertice. Erano in molti a pensare che Nole avrebbe vinto con relativa facilità. Troppa la differenza in termini di esperienza sul manto erboso perché potesse essere giocata una partita alla pari. Vincere il Queen’s per il murciano era stato un ottimo viatico ma non sufficiente per annullare una distanza che sembrava scontata. Nole era avviato verso il quinto titolo consecutivo di Wimbledon e l’ottavo in termini generali pareggiando il conto con Federer. Carlitos, vincendo, ha fatto un favore allo svizzero e ha stupito il mondo!

Dando per scontato il titolo di Wimbledon a favore del serbo era evidente che già si pensava a quante possibilità avrebbe avuto Nole a vincere il fatidico Grande Slam al quale si era avvicinato molto nel 2021 quando arrivò alla finale di Flushing Meadows imbattuto nei Major. Il 12 settembre, quando i suoi fans erano già pronti a festeggiare la grande vittoria data per scontata, si accorsero che il sosia non era sufficiente per battere Medvedev.

Carlitos a Wimbledon ha rovesciato il tavolo e dopo aver subito la sconfitta in semifinale da Nole al Roland Garros, partita che era sicuramente in bilico fino a quando all’allievo di Ferrero sono sopraggiunti improvvisi i crampi, è riuscito nell’impresa che quasi tutti pensavano prematura. Come dicevo all’inizio la vittoria dei Championships da parte del giocatore di El Palmar ha cambiato i toni tennistici di questa fine stagione e non solo.

Il serbo deve abbandonare per sempre l’epica impresa del Grande Slam che per adesso nell’era Open rimane monopolio del solo Laver e deve concentrarsi sulla possibilità di vincere il ventiquattresimo Major che comunque non sarà un’impresa per nulla facile visto che Alcaraz si sta preparando per il bis consecutivo a New York con l’idea di diventare un vincitore slammer seriale.

Gli altri player, a parte Medvedev che sul cemento americano è sempre in grado di dare il meglio di sé e quindi di vincere, mi sembrano almeno un passo indietro. Noi speriamo in Sinner che l’anno scorso contro il murciano arrivò ad un solo passo dall’eliminarlo. I Masters 1000 del Canada e di Cincinnati mescoleranno le carte ma ci diranno ben poco in termini di indizi importanti, l’anno scorso vinsero Carreno e Coric.

La sconfitta di Djokovic a Wimbledon fa perdere all’ultimo Slam un poco del suo fascino visto che potevano essere giorni da impresa. Ci faranno tuttavia capire se potrebbe iniziare un nuovo regno dopo quello oligopolistico dei tre grandi.