Alla finale del torneo Atp di Cordoba Ramos Vinolas batte in rimonta Tabilo e si aggiudica il quarto titolo 250

7 Febbraio 2022
Sandro Columbaro

Albert Ramos Vinolas da Barcellona, 34 anni compiuti da meno di un mese, quando al terzo set si è trovato sotto 1-4 contro il cileno Alejandro Tabilo, durante il cambio di campo deve aver ripensato alla finale che giocò l’anno scorso sempre a Cordoba.

Giocava con il next-gen argentino Juan Manuel Cerundolo una partita che gli addetti ai lavori e chi si interessa di tennis consideravano dall’esito a lui nettamente favorevole. Il giovanissimo proveniente dalle qualificazioni non poteva certo vincere l’ottavo match consecutivo in meno di dieci giorni anche se il primo set era finito proprio male per Vinolas. Vinto il secondo il catalano si fece sorprendere nel terzo e non fece in tempo a girarsi che la partita terminò quasi senza rimpianti.

Albert nel minuto di cambio campo avrà pensato che nelle finali sul rosso sudamericano aveva perso anche a San Paolo e a Quito sempre per un soffio, per quel punto che fa la differenza. Quindi si sarà detto che la quarta sconfitta sarebbe stata troppo anche se il tempo per recuperare era veramente poco.

Aveva già perso il servizio al primo e al quinto gioco, doveva per forza reagire anche se l’avversario fino a quel momento lo aveva messo in difficoltà con variazioni continue sia di diritto che di rovescio, accelerazioni da fondo, palle corte, ottimi servizi, spesso a uscire, insomma un repertorio di colpi da giocatore vero come aveva dimostrato in semifinale battendo Schwartzman.

Dall’1-4 Ramos non poteva avere più esitazioni, non ce ne sarebbe stato il tempo. Ha incominciato a pressare di diritto, che fino a quel momento non aveva funzionato come al solito, e a sbagliare molto meno anche di rovescio approfittando, bisogna dirlo, di un calo dell’avversario che si mostrava finalmente umano. Alejandro si consegnava all’avversario senza più ferire, anche se aveva ancora il tempo di sfruttare una palla break al nono gioco.

La festa dell’iberico che, prima di congratularsi con l’avversario, si buttava a terra per un attimo come se avesse vinto il Roland Garros, era almeno pari alla delusione del cileno che, con gli occhi sbarrati e persi nel vuoto, non si capacitava.

Per consolarlo possiamo dire che se perde discontinuità ed emotività verrà anche il suo giorno. Ieri, evidentemente, era quello di Albert.

Ramos Vinolas-Tabilo 4-6 6-3 6-4