La mia classifica del 2022

29 Dicembre 2022
Sandro Columbaro

Come negli anni scorsi presento una classifica personalizzata che ha l’obiettivo di analizzare i risultati dei tornei Major e Masters 1000. Ovviamente, rispetto alla classifica Atp è parziale, ma è utile per osservare il rendimento dei migliori nei tornei che fanno la storia, a cui i giocatori tengono principalmente.

Si è scritto e detto che ormai i grandissimi vogliono presentarsi in forma soprattutto negli Slam mentre è chiaro che, in particolare per i next-gen, gli ex giovani e per i giocatori di un certo livello ottenere un risultato importante nei Masters 1000, penso alla vittoria di Carreño a Montreal, può essere il coronamento di una carriera.

legenda punteggi della mia classifica 2022
la mia classifica 2022
la mia classifica 2021

Ho mantenuto la stessa legenda dello scorso anno. Devo ricordare che anche in questa stagione non si è giocato il Masters 1000 di Shanghai a causa della pandemia da Covid 19. Federer ha chiuso la carriera e ha disputato l’ultimo torneo a Wimbledon nel 2021.

Il primo punto da mettere in evidenza è che Nadal (1) ha iniziato la stagione benissimo. Ha fatto suoi i primi due Slam e questo gli ha consentito di mettere in cassaforte 100 dei 124 punti complessivi. L’anno scorso risultava sesto, quest’anno è primo con Djokovic (2) che gli morde le caviglie

Nole ha giocato solo due Slam. Ha vinto Wimbledon ma l’Atp quest’anno non ha concesso punti per la decisione degli organizzatori londinesi che hanno escluso i giocatori russi e bielorussi. Il serbo ha vinto anche al Foro Italico e il Masters. Nole quindi è un n°2 mascherato e meriterebbe, non solo potenzialmente, la prima posizione. Ricordo che quest’anno non ha giocato, perché non vaccinato, né in Australia e né negli Stati Uniti. Gli mancano quindi anche i punti che avrebbe potuto ottenere, oltre che a New York, anche nei quattro Masters 1000 che si giocano in Nord America.

Non può non balzare agli occhi la posizione di Alcaraz (3) con 102 punti. La vittoria a Flushing Meadows rappresenta quasi il cinquanta per cento del bottino complessivo. L’anno scorso aveva solo otto punti derivanti dai quarti di finale ottenuti nel torneo che quest’anno ha vinto.

Un altro passo notevole lo ha fatto Ruud (4) che con le finali Slam di Parigi e di New York e quella alle Atp Finals di Torino ha sconfitto anche i detrattori che lo vedevano come un giocatore quasi esclusivamente adatto al rosso.

Tsitsipas (5) ha perso forse una grande occasione per emergere definitivamente e dimostrare di essere ormai in grado di vincere uno Slam. Ha fatto semifinale a Melbourne, ottavi a Parigi, male a Londra, malissimo a New York

Dalla sesta alla nona posizione si sono classificati giocatori che quest’anno hanno una storia particolare. C’è stata l’indubbia crescita di Fritz (6), Kyrgios (7) ha deciso di impegnarsi maggiormente e ha fatto finale a Wimbledon, Medvedev (8) ha deluso e dopo la vittoria sfiorata a Melbourne non è stato in grado di ripetersi, Zverev (9) è stato sfortunato perché ha dovuto interrompere la stagione, che molti critici ritenevano decisiva per un definitivo salto di qualità, mentre stava giocando la semifinale del Roland Garros contro Nadal. L’operazione al piede e la lunga fisioterapia non gli hanno permesso di ritornare in corsa nell’ultima parte della stagione.

Rublev (10) ha fatto la solita stagione intermedia nella quale è mancato l’acuto, anche se i quarti di finale raggiunti al Roland Garros e a Flushing Meadows non sono da sottovalutare. Sinner (10), che ha avuto un’annata difficile dal punto di vista fisico e ha sostituito completamente il suo gruppo di lavoro, ha fatto i quarti di finale in tre dei quattro Slam con il grande rimpianto di non essere riuscito a sfruttare il match point che ha avuto a Flushing Meadows contro Alcaraz, solo al Roland Garros si è fermato agli ottavi. Quindi pur in una stagione travagliata e anche se è sceso in classifica Atp ha avuto un rendimento negli incontri tre su cinque migliore di quello dell’anno scorso che fa ben sperare.

Berrettini (14) ha avuto ancora un anno più difficile di quello di Sinner. Ha giocato troppo poco e soprattutto mai in condizioni fisiche ottimali. Di rilievo la semifinale a Melbourne, discreto anche il quarto di finale ottenuto a New York. Non ci sono stati risultati nei Masters 1000 ma ricordo che ha disputato solo quelli di Indian Wells, Montreal e Cincinnati.

Considerevole il 12° posto di Rune. E’ a Parigi che ha ottenuto le maggiori soddisfazioni dell’anno. E’ arrivato nei quarti di finale del Roland Garros e ha vinto Parigi-Bercy. Un altro player del nuovo millennio, Auger-Aliassime (16), ha deluso nei tornei più importanti. Troppo poco il quarto di finale ottenuto all’Australian Open.

Carreño Busta (13) e Coric (16) non si dimenticheranno tanto facilmente della stagione 2022. L’asturiano di Gijón ha vinto a Montreal, il croato di Zagabria ha fatto suo il torneo di Cincinnati. Per Pablo può essere considerato il risultato della vita, Borna potrebbe anche ripetersi. Ricordiamo che veniva da un lungo infortunio che lo aveva tenuto lontano dai campi da tennis per un anno e che il rientro è stato difficile e graduale.

Sicuramente deludenti le prestazioni in questi tornei di Hurkacz (18), Shapovalov (23), Dimitrov (27), De Minaur (28), Schwartzman (33).

Confrontando il ranking Atp di fine stagione con questa classifica che si limita ai tornei di maggior livello possiamo notare che i primi cinque sono gli stessi. Nole è solo quinto perché non gli sono stati calcolati i 2000 punti di Wimbledon che io ho ovviamente considerato visto che non sono l’Atp! Il maggiore scostamento lo noto in Auger che è sesto nella classifica Atp. Dipende dal fatto che ha giocato molto meglio i tornei intermedi ma se vuole diventare un campione deve incominciare a fare risultati in serie anche in quelli maggiori.

Musetti nella mia classifica è in 43a posizione perché ha solo un punto per aver raggiunto i quarti di finale a Parigi-Bercy. Ben diversa la classifica Atp che lo vede in 23a posizione. Tiene conto di una stagione nella quale ha vinto ad Amburgo e a Napoli. Speriamo di vederlo già dal prossimo anno, anche in quella che compilo io, inserito molto più avanti. Vorrebbe dire che incomincia anche lui a metabolizzare meglio gli incontri lunghi e difficili.

Fin qui il mio punto di vista. A chi legge tocca il compito di analizzarla come meglio crede andando, se ne ha il desiderio, a confrontarla con quella Atp. Quella che mi diverto a fare io, anche se con una metodologia ben precisa e accurata, è solo un gioco con il fine di scrivere e parlare del nostro sport.

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