Parigi Bercy. Due poltrone per quattro per arrivare alle Atp Finals

1 Novembre 2021
Sandro Columbaro

Incomincia l’ultimo Masters 1000 dell’anno, quello che ogni tanto presenta sorprese come nel 2017 quando vinse Sock o nel 2018 anno in cui primeggiò Khachanov. E’ un torneo particolare, sicuramente diverso dagli altri della stessa categoria. Essendo a ridosso del torneo dei Maestri i migliori – non è il caso di Djokovic che l’ha vinto cinque volte – risparmiano qualche risorsa in vista del quinto appuntamento più importante dell’anno, quello che conclude ufficialmente la stagione Atp.

Il tabellone di Parigi-Bercy è fondamentale per quei giocatori che sono in bilico, tra dentro e fuori, per partecipare alle Atp Finals che da quest’anno, c’è qualcuno che non lo sa?, si giocano a Torino. A contendersi i due posti vacanti ci sono Ruud (3105), Sinner (3015), Hurkacz (2955) e Norrie (2875). Per Auger (2420) e Karatsev (2280) ci vorrebbe una vittoria, la finale, in particolare per il russo, potrebbe non bastare.

Saranno loro i giocatori più motivati a dare il massimo delle loro possibilità. E’ quindi interessante vedere quali sono gli incroci che potranno avere, ricordando che le sorprese sono all’ordine del giorno e che le battaglie non mancheranno di certo.

Ruud (6) per arrivare a giocare i quarti, probabilmente contro Zverev (4) che l’anno scorso arrivò in finale, ha come avversario principale Schwartzman (11), ma io farei attenzione anche a Bublik e Tiafoe che gravitano nei paraggi.

Sinner (8) dovrà stare attento ad Alcaraz ma anche a Carreño. Il suo possibile avversario nei quarti di finale potrebbe essere Medvedev (2) che l’anno scorso vinse il torneo.

Hurkacz (7) deve fare attenzione a Murray che lo ha appena battuto a Vienna, eventualmente a Brooksby o al suo amico Auger (9). Incontrerebbe con buone probabilità Tsitsipas (3) ai quarti.

Norrie (10) dovrebbe incrociare Rublev (5) che negli ultimi tornei ha giocato male o qualcuno tra Opelka, Sonego o Fritz. Negli eventuali quarti incrocerebbe il rientrante Djokovic (1).

Quello che ho appena finito di scrivere vale solo a bocce ferme. Quando s’incomincerà a giocare qualche piatto si potrebbe rovesciare. In quel momento forse incominceremo veramente a divertirci.