Considerate un match nel quale un giocatore nel primo set non mette in campo una palla, non fa un punto in risposta, fa molti doppi falli e quando serve gioca malissimo. L’altro player fa il minimo necessario. Batte bene, si limita a giocare senza correre particolari rischi perché è l’avversario che sta facendo la partita e molto male.
Nel secondo chi ha vinto il primo ha nel tie-break tre match point per chiudere la partita. Li fallisce. Si fa così prima raggiungere e poi superare.

Nel terzo set chi ha dominato i primi due subisce il contraccolpo e al quinto gioco dopo aver vinto un numero interminabile di game al servizio subisce a 0 il break. E’ la svolta. La partita finisce in quel momento. Non ci sono più spazi per il recupero. Game, set e match sono volati via come punti importanti per sperare di andare a Torino a contendersi la palma del migliore tra gli otto Maestri.
Ho dimenticato di nominare, per chi non ha visto questa partita folle, i protagonisti che hanno reso possibile tutto questo. Cameron Norrie, lo sconfitto e Felix Auger il vincitore.
C’è ancora qualcuno che si sottrae a non chiamare il tennis lo sport del diavolo? Io certamente no.
Auger-Aliassime-Norrie 2-6 7-66 6-4