Gli italiani al Roland Garros 2023

5 Giugno 2023
Sandro Columbaro

Come sappiamo la seconda settimana di uno Slam è quella nobile, nella quale speriamo sempre di vedere ancora qualche giocatore italiano. Domenica 28 maggio c’erano 9 giocatori azzurri pronti ai nastri di partenza. Dopo un primo turno nel quale sono andati oltre le previsioni, i match si sono fatti sempre più difficili. Sinner ha deluso le aspettative, Fognini al terzo turno ha ceduto, in condizioni precarie, ad un avversario che in altri momenti sarebbe stato ampiamente alla sua portata.

Ottavi di finale quindi con i due Lorenzo, alfieri di una prima settimana che speravamo migliore. Sonego ha giocato al massimo delle sue possibilità. Ha disputato contro Khachanov un primo set da favola, un game giocato male nel secondo al servizio ha fatto la differenza per il russo che nel terzo ha perso la battuta sul 6-5 e nel tie-break ha recuperato un attimo prima di finire nel precipizio. Le risorse psicofisiche di Lorenzo sono finite nel quarto, dopo una settimana di gran lotte e un gioco tirato sempre al limite.

Da Musetti, dopo i primi tre incontri giocati con una sicurezza e una spavalderia che lasciavano presagire il meglio e un cambio di marcia finalmente arrivato in modo definitivo, nell’ottavo contro Alcaraz, n°1 del seeding, ci aspettavamo molto di più in termini di prestazione tecnica, fisica e mentale. Inutile nascondere invece che non c’è stata partita. Dal carrarino speravamo di vedere intanto un diverso atteggiamento, la spavalderia si è consumata nelle dichiarazioni del pre-partita perché in campo si è visto un solo giocatore che aveva preparato il match dal punto di vista tattico, memore del ricordo negativo legato alla sconfitta dello scorso luglio nella finale di Amburgo.

Il tennis oltre ad essere lo sport del diavolo è quello che, cambiato contesto, ci propone sempre sfide nuove, è in continuo movimento, quello che noi pensavamo consolidato nel giro di poco tempo può cambiare. Siamo in un periodo di evidente cambio generazionale e quindi bisogna aspettare ancora per capire come si strutturerà la classifica, quali saranno i nuovi protagonisti perché alcuni giocatori che fino ad un paio di anni fa davamo per futuri campioni oggi stanno deludendo.

Per Sinner vedo che già in molti parlano di involuzione tecnica. Anche se anch’io ho moltissime perplessità spero che si sbaglino. La speranza è che grazie all’impegno, alla voglia matta di arrivare e all’indubitabile talento riesca a riemergere dalle sabbie mobili nelle quali è finito dopo Monte Carlo.

Lo aspetta Wimbledon e dopo Flushing Meadows. La voglia di riscattarsi sarà infinita e credo che non deluderà.