Giocate le partite della prima settimana all’Australian Open 2021

13 Febbraio 2021
Sandro Columbaro

Finora nessuna eliminazione di rilievo. Fognini e Berrettini, rispettivamente contro Nadal e Tsitsipas, si giocheranno lunedì due match difficilissimi per entrare nei quarti di finale.

Djokovic-Raonic, Lajovic-Zverev, Thiem-Dimitrov, Auger-Karatsev, Rublev-Ruud, McDonald-Medvedev, Tsitsipas-Berrettini, Fognini-Nadal sono gli accoppiamenti degli ottavi di finale all’Australian Open 2021.
Analizziamo il percorso di questa prima settimana di torneo.

Nella parte alta del tabellone presieduta dalla numero 1 Djokovic, solo il suo ottavo di finale rispetta perfettamente il seeding. Incontrerà domenica la n°14 Raonic. Il match d’ingresso con il francese Chardy è stato semplice, solo sei game per il giocatore di Pau. Nei due turni successivi gli statunitensi Tiafoe e Fritz avevano certamente idee più bellicose di Jeremy. Con Tiafoe determinante è stata la vittoria per 7 punti a 2 ottenuta nel tie-break del terzo set dopo che in quello precedente il ventitreenne del Maryland era riuscito a scattare in vantaggio dal punteggio di 3-3 fino ad ottenere quattro punti consecutivi.

Ben diverso l’andamento del match con Fritz. Una scivolata nel terzo set, dopo che nei primi due Nole era riuscito a controllare con discreta disinvoltura la partita, poteva compromettere l’esito finale. Persi il terzo e il quarto dove si è vista chiaramente la sofferenza di Nole, nel quinto set ha ritrovato la fluidità nei colpi che gli hanno permesso di chiudere per 6-2, dopo tre ore e trenta minuti di gioco, due ore di autentico calvario. L’urlo liberatorio a fine match ha spiegato meglio di qualsiasi parola il suo stato d’animo.

Raonic ha dimostrato durante questa settimana che quando è in buone condizioni fisiche riesce a incidere non solo con il servizio, vera cartina di tornasole per il suo gioco che si poggia molto su questo colpo, ma anche con i fondamentali da fondo, grande velocità e buone rotazioni, che riescono ad essere incisivi se non letali per i suoi avversari.
Dopo aver dominato Federico Coria, con il talentuoso quanto discontinuo Moutet ha espresso un ottimo tennis molto propositivo dominando, dopo aver perso il primo set al tie-break, il secondo e il terzo. Il quarto più equilibrato l’ha vinto per 6-4.

Milos avrebbe dovuto incontrare Wawrinka in un match che prevedeva scintille. Non è successo perché il giocatore svizzero si è schiantato contro il muro Fucsovics. Strana partita la loro. Avanti di due set l’ungherese ha prestato il fianco alla rimonta quando nel terzo e nel quarto Stan ha dato il meglio di sé con variazioni di ritmo e gran colpi da fondo che ce lo hanno rimostrato in ottima forma. Nel super tie-break di un quinto set palpitante, Wawrinka ha condotto 7-2, poi 8-4 e infine 9-6 prima che l’ungherese non chiudesse con cinque punti di fila.
Nel match di terzo turno tra l’ungherese e il giocatore canadese dopo i primi due set equilibrati finiti uno per parte, ha avuto la meglio la potenza al servizio di Milos che è riuscito a liberare il braccio e a chiudere con scioltezza con un eloquente 6-2 6-2.

Gran favorito per giocare il suo ottavo di finale era Monfils che mi era sembrato, nella partita persa ma giocata quasi alla pari con Berrettini in Atp Cup, in recupero. Il francese ha invece dovuto fare i conti con l’aggressività da fondo della giovane speranza finnica Ruusuvuori. Il match è finito 6-3 al quinto set e le lacrime di Gaël a fine partita dimostrano la particolare condizione emotiva che sta vivendo il giocatore parigino che dopo il lockdown non è ancora riuscito a vincere un incontro.

Lajovic, numero 23 del seeding, non era apparso in gran forma alla Atp Cup e personalmente non pensavo si spingesse fino al quarto match. E’ stato invece bravo ad avere la meglio di due giocatori dell’est, l’ucraino Stakhovsky in cinque set e il russo naturalizzato kazako Bublik in quattro. Con lo spagnolo Pedro Martinez dopo i primi due set combattuti finiti uno per parte, ha aumentato la velocità dei colpi che sono diventati col passare dei giochi sempre più pesanti e precisi. 6-1 6-4 il punteggio del terzo e del quarto.

Incontrerà negli ottavi Sascha Zverev, numero 6 del seeding, il quale dopo una partenza titubante con lo statunitense Giron non ha avuto difficoltà a regolare con sicurezza il player stelle e strisce di origine francese Cressy, giocatore che segue a rete molto spesso la seconda di servizio e che gioca in modo aggressivo anche in risposta. Sascha è stato bravo a disinnescare questi continui attacchi con un gioco da fondo attento e con passanti millimetrici. Credevo che potesse avere qualche difficoltà con Mannarino che aveva incontrato tre volte lo scorso anno dopo il lockdown – agli U.S. Open finì al quarto set – ma la pratica è stata rispedita al mittente per 6-3 6-3 6-1.

Il match tra Thiem e Kyrgios, terzo turno possibile, era per il pubblico australiano ma non solo, un incontro molto atteso. Si sapeva tuttavia che il player di Canberra avrebbe avuto non poche difficoltà a battere Humbert. E così è stato. Ha dovuto salvare due match point su servizio dell’avversario al quarto set con dei vincenti straordinari per poi chiudere 6-4 al quinto una partita giocata molto bene da entrambi e che il francese aveva condotto con grande abilità tecnica e tattica fino al ribaltone finale per la gioia incontenibile dei presenti, ai limiti della capienza consentita.

Nick non ha saputo ripetersi nel match contro Thiem dove è riuscito a scaldare come solo lui sa fare il pubblico di casa. Dopo aver vinto i primi due set è calato alla distanza. Negli ultimi tre l’austriaco è salito di livello e non ha più concesso nulla all’australiano che non riusciva a incidere col servizio e il diritto come aveva fatto nella prima parte del match.

Thiem, n° 3, incontrerà la numero 18 Dimitrov che è apparso in gran forma anche se a dir il vero non ha dovuto affrontare avversari particolarmente ostici. Ha regolato Cilic e Bolt entrambi in tre set e nel test ben più impegnativo con Carreño ha approfittato delle cattive condizioni fisiche dell’asturiano che si è ritirato dopo aver perso sette game di fila.

Molti si aspettavano un quarto turno tra Shapovalov e Schwartzman, in un match che poteva essere attraente perché si sarebbero incontrati due giocatori dalle caratteristiche tecniche molto diverse. Così non è stato. 
Shapovalov dopo aver sconfitto al quinto set Sinner reduce dalla vittoria nel torneo 250 del Great Ocean Road Open in un match che la stampa e i tecnici hanno definito come il più bello del primo giorno e aver regolato quello che rimane di Tomic che ha sperperato il talento tennistico che Madre Natura gli ha donato, ha perso in tre set contro l’amico connazionale e quasi coetaneo Auger-Aliassime che si è dimostrato meno falloso nei momenti determinanti e maggiormente consapevole della posta in palio. Il più giovane è riuscito a ribaltare un pronostico che lo vedeva a mio parere leggermente sfavorito.

Auger, numero 20, incontrerà agli ottavi il qualificato russo Karatsev, la vera sorpresa della parte alta del tabellone. Il ventisettenne ha conseguito negli ultimi mesi diversi risultati discreti che lo hanno posto all’attenzione generale. Alla sua prima partecipazione in un tabellone Slam ha ottenuto una facile vittoria con Mager e una facilissima con Gerasimov. Anche se con Schwartzman non partiva certo favorito, il risultato di 6-3 periodico non lascia dubbi su chi ha meritato di giocare contro Auger con il quale nei due precedenti ha vinto una volta.

Considerato come Rublev, testa di serie n° 7, ha giocato nella stagione appena trascorsa e visto il modo in cui ha maltrattato i suoi avversari all’Atp Cup, credo che pochissimi pensassero che il player di Mosca potesse uscire nella prima settimana del torneo. Ha sconfitto Hanfmann, Monteiro e Feliciano Lopez che al secondo turno aveva recuperato due set a Sonego vincendo meritatamente 6-4 al quinto.

Credo che neanche Ruud, n° 24, possa essere considerato un avversario difficile visto il gioco che sta esprimendo il pupillo di Vicente.
Il buon Casper, che l’anno scorso vinse in questi giorni il torneo di Buenos Aires, rimane un giocatore da rosso che tuttavia a mio parere nei prossimi anni farà sentire forte la sua voce, grazie ai recenti miglioramenti fatti in velocità, tenuta e potenza dei colpi, anche sulle altre superfici. Agli ultimi U.S. Open perse al terzo turno da Berrettini con il quale, per almeno due set, giocò quasi alla pari. Nel terzo subì la maggiore potenza dei colpi di Matteo.

Ruud in questo torneo ha regolato il giocatore di casa Thompson che si è ritirato all’inizio del terzo set, lo statunitense Paul e il moldavo Albot che è arrivato al terzo turno perché è riuscito a sconfiggere al primo Bautista Agut in una partita dove, dopo aver perso al tie-break il primo set, ha giocato un match perfetto per regolarità e capacità di tenuta fisica e mentale.
Ruud contro Albot si è dimostrato più forte in ogni zona del campo e dopo la distrazione nel secondo set ha portato a casa il successo senza rischiare più nulla. Con questa vittoria ha eguagliato il padre che nel 1997 riuscì ad arrivare al quarto turno dello Slam australiano.

Se non c’erano dubbi che Rublev potesse arrivare senza problemi al quarto turno era ancora più lecito pensare che anche per Medvedev, n°4, i giochi fossero piuttosto semplici. Otto game lasciati a Pospisil, avversario sempre temibile sul cemento e altrettanti a Carballes Baena, player da terra che non poteva certo essere considerato un ostacolo difficile.
Discorso diverso per il match contro il serbo Krajinovic che aveva vinto i suoi primi due incontri al quarto set contro Haase e Andujar.

Fatti suoi i primi due set con il solito gioco aggressivo e asfissiante che non lasciava spazio all’amico di Nole, nel terzo il match è sembrato improvvisamente girare. Filip ha incominciato a farsi molto pericoloso sul servizio di Daniil che ha perso campo col passare dei game e ha commesso errori che gli vediamo fare solo nelle giornate storte. Arrivati al quinto set ho pensato che il serbo potesse vincere. Nulla di più sbagliato. Medvedev è tornato a giocare il suo miglior tennis e per il buon Filip si è fatta notte fonda. Il 6-0 finale spiega meglio di qualsiasi analisi l’andamento del set.

Medvedev incontrerà lo statunitense McDonald, insieme a Karatsev la vera sorpresa di questa settimana. Il venticinquenne californiano che vanta il quarto turno a Wimbledon nel 2018, entrato in tabellone grazie al ranking protetto, ha gettato le basi di questo ottimo risultato sconfiggendo in quattro set al secondo turno Coric. In precedenza aveva sconfitto Cecchinato e nel terzo match ha dominato Harris.

Per nostra fortuna a Khachanov non è andata bene come a Rublev e a Medvedev. Il moscovita è stato sconfitto in tre tie-break, tirati il secondo e il terzo, dal nostro Berrettini, n° 9. La partita non è stata spettacolare e si sono visti anche molti errori. Matteo tuttavia ha dimostrato, come nei tre incontri precedenti nei quali aveva sempre vinto, di essere superiore quando i punti sono determinanti. Il match si sarebbe potuto complicare non poco per il romano sul 4-5 del terzo set quando ha accusato dei forti dolori ai muscoli addominali. Il moscovita al tie-break non è riuscito a sfruttare il vantaggio di 4-1 5-3. Matteo ha saputo recuperare e chiudere alla prima occasione utile per 7 punti a 5.

Se la partita si fosse allungata non è escluso che il russo sarebbe riuscito a sfruttare l’occasione come contro Sinner lo scorso anno a Flushing Meadows. Speriamo che Matteo possa recuperare la migliore forma fisica perché l’avversario che dovrà incontrare è sicuramente di prim’ordine. Il greco Tsitsipas, numero 5 del seeding, con il suo gioco fluido e bello da vedere ma anche molto efficace ha rischiato qualcosa solo al secondo turno contro Kokkinakis, l’australiano di gran talento che da anni non riesce a completare una stagione senza infortuni. Con Thanasi l’ateniese ha perso due tie-break ma ha controllato il match nei rimanenti set chiudendo per 6-4. A Simon e a Ymer ha lasciato pochi game a testa.

Tutti noi speravamo di vedere, appena abbiamo letto il tabellone, l’ottavo di finale tra Fognini (16) e Nadal (2). Siamo stati accontentati.
Fabio ha vinto facile conto Herbert, player talentuoso ma troppo leggero per impensierire Fognini. Al secondo turno abbiamo assistito ad un bellissimo derby contro Caruso nel quale il giocatore siciliano ha avuto la possibilità di mandare anzitempo a casa il giocatore di Arma di Taggia. Nel terzo abbiamo ammirato Fabio contro l’idolo di casa De Minaur. Secondo molti non partiva favorito ma Fognini ha imposto fin dai primi scambi la sua grande varietà di gioco con anticipi, smorzate e accelerazioni contro le quali l’australiano che vive in Spagna non è riuscito ad opporsi.

Rispetto a Nole e a Roger, il nostro soffre meno Rafa come dimostrò sia nella semifinale di Montecarlo nel 2019, l’anno in cui vinse il primo titolo in un torneo 1000, che al terzo turno di Flushing Meadows nel 2015 quando recuperò lo svantaggio di due set a zero prima di chiudere 6-4 al quinto. Dovrà giocare al meglio se vuole avere delle chance.

Nadal con Djere, Mmoh e Norrie ha dimostrato, nonostante alcuni problemi fisici, di non risentirne perché è  riuscito a spingere come meglio ha creduto nei momenti nei quali ha deciso di strappare. Con il Fognini visto con De Minaur, in grande crescita se confrontato al primo match giocato con Novak all’Atp Cup, sicuramente dovrà dare il meglio di sé.

Negli ottavi che ci apprestiamo a vedere fra poche ore i favoriti sono certamente i giocatori che hanno la testa di serie più bassa, ma non possiamo escludere qualche sorpresa. Se almeno una di queste ci riguardasse da vicino saremmo contenti.

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