La prima settimana di Flushing Meadows 2020

6 Settembre 2020
Sandro Columbaro

Diverse le partite interessanti con tanti giovani che hanno giocato molto bene. Tsitsipas perde clamorosamente da Coric nell’unica grande sorpresa della prima settimana.

Arrivare alla seconda settimana di uno Slam per molti player è un dovere, per altri un obiettivo minimo, per alcuni un punto d’arrivo o una svolta iniziale per la propria carriera. Tra i sedici che si giocheranno il titolo di Flushing Meadows possiamo riscontrare tutti questi tipi di giocatori.

C’era qualcuno che, ancora prima che il tabellone venisse sorteggiato, poteva pensare che Djokovic sarebbe stato eliminato nelle fasi iniziali? Ha lasciato solo un set a Edmund, l’inglese nato in Sud Africa che sta ritrovando fiducia da quando è allenato da Davin. La vittoria al torneo di New York prima del lockdown tennistico dove ha battuto in finale Seppi ne è una lampante dimostrazione. Il serbo persa la prima frazione, ha controllato il match senza rischiare nulla.
Carreño, che nel 2017 si spinse fino alle semifinali di questo torneo, si è ripreso da alcuni problemi di salute che lo avevano fatto scendere nel ranking Atp. La seconda parte di stagione 2019 ha dimostrato che senza fare un gioco capace di trascinare le folle, è sempre in grado di vincere i match alla sua portata e certe volte riesce ad andare oltre. Ha giocato il quinto set solo al primo turno contro il giapponese Uchiyama, poi non ha regalato più nulla né contro Krueger, che l’anno scorso fu una delle sorprese del torneo – perse da Medvedev negli ottavi – né con  Berankis, alcuni anni fa grande promessa del tennis mondiale.

E’ un incontro generazionale ma soprattutto degli opposti quello che vedrà di fronte Shapovalov a Goffin, molto diversi per carattere e caratteristiche di gioco. Entrambi vengono da match difficili. A rischiare di più fra i due è stato il canadese che si è trovato, al terzo turno, sotto due set a uno contro Fritz. Dopo aver lottato fino al tie-break del quarto ha liberato i suoi colpi mancini – grande spettacolo per gli occhi – e per il giocatore californiano si è fatta notte fonda.
Goffin è stato intelligente a disinnescare al primo incontro i servizi di Opelka. Quando per il giocatore più alto del circuito la percentuale delle prime è scesa, il belga è stato bravo ha commettere un numero minimo di errori forzati e l’intelligenza tattica, la prima arma a disposizione di David, ha fatto la differenza. Personalmente pensavo che il match contro Krajinovic sarebbe stato molto equilibrato e dall’esito incerto. Niente di più sbagliato, il belga ha fatto sua la partita rischiando solo al secondo set che è finito al tie-break.

Coric–Thompson è l’ottavo che nessuno si immaginava. Non mi aspettavo che Tsitsipas, anche se finora ha quasi sempre fallito negli Slam, potesse perdere da Coric, player che ha incominciato a vincere fin da giovanissimo ma che negli anni non ha mai veramente rispettato le tante attese riposte in lui. Con il greco è stato comunque bravissimo a vincere un match già perso al quarto set quando Stefanos era in vantaggio 5-1: ha avuto due match point sul 5-3 e quattro – tre consecutivi – sul proprio servizio sul 5-4. In uno stadio vuoto si sono sentiti i continui battibecchi con il padre che sicuramente gli hanno fatto perdere la concentrazione. Credo che Tsitsipas dovrà risolvere il problema della presenza del genitore seduto sulle tribune, soprattutto oggi che si gioca senza pubblico. Mi sembra tuttavia che il greco manchi ancora di personalità per vincere i match che contano veramente, quelli nei quali la pallina scotta e i punti valgono il doppio.

L’australiano Thompson è stato bravo ad approfittare di un tabellone dove erano presenti le teste di serie Garin e Lajovic, entrambi specialisti del rosso, che sono stati eliminati all’inizio del torneo.

Match interessante sarà quello fra Davidovich Fokina e Sascha Zverev. Il giocatore di Amburgo ha vinto senza rischiare di lasciare anzitempo il torneo, ma ha sempre perso un set: con Anderson, con Nakashima lo statunitense di origine nipponica classe 2001 di cui si dice un gran bene e con Mannarino che è diventato improvvisamente protagonista, suo malgrado, del giallo della settimana. E’ sembrato, da quel poco che si è saputo, che le autorità sanitarie statunitensi non gli volessero dare l’autorizzazione a scendere in campo perché, nonostante fosse negativo al Covid-19, ha avuto contatti con Paire che è risultato positivo. Il match è stato solo spostato di alcune ore.
Davidovich Fokina ha dimostrato il suo carattere di ferro e la volontà di lottare su ogni punto, elementi caratteriali già conosciuti agli appassionati, ma anche dei miglioramenti sia tattici che tecnici che gli permettono di rischiare meno e soprattutto a ragion veduta rispetto ad un anno fa. Ha vinto i primi due incontri al quinto set e contro Norrie, al terzo turno, in quattro lasciandogli solo tre game nelle ultime due frazioni.

Thiem-Aliassime dovrebbe essere a mio pare uno degli ottavi più interessanti. La testa di serie numero 2, ormai sempre più a suo agio sulle superfici veloci grazie ad alcuni accorgimenti tecnici e tattici che lo fanno un giocatore diverso da quando era considerato uno specialista da terra, ha perso solo il terzo set contro Cilic nel match dei sedicesimi, ma non ha mai dato l’impressione di essere in pericolo. Troppi gli errori del croato che sembra aver perso, oramai da oltre un anno, quelle doti tecniche che lo avevano fatto arrivare in finale a tre prove Slam. Sei anni fa vinse giocando in modo memorabile Flushing Meadows. Anche se dovesse ritrovare colpi e concentrazione, la nuova generazione avanza torneo dopo torneo e quindi per un vecchietto come lui gli spazi tennisticisembrano restringersi notevolmente.
Tra i giovanissimic’è proprio Auger-Aliassime che dopo un match molto lottato contro il brasiliano Monteiro, tre dei cinque set sono finiti al tie-break, contro Andy Murray e Moutet ha perso complessivamente solo quattordici game. Del dramma sportivo dello scozzese siamo tutti a conoscenza, della capacità di Moutet di saper indisporre avversari e pubblico, anche quello televisivo, non tutti erano informati. Se non cambierà atteggiamento in campo e secondo alcuni colleghi che lo conoscono bene anche fuori, il suo talento non basterà per farlo diventare un campione. Chi ha visto il suo match contro Aliassime capisce di cosa sto parlando.

Pospisil–de Minaur è un ottavo non previsto. In particolare il canadese, in questi giorni impegnatissimo anche sul fronte sindacale per organizzare insieme a Djokovic un nuovo sindacato giocatori che non dovrebbe opporsi secondo le intenzioni dei promotori all’Atp, ma solo fargli da stimolo, ha dimostrato che senza i problemi fisici che lo hanno attanagliato per buona parte della carriera, la sua sarebbe stata di primissimo livello. Al secondo turno ha eliminato il suo compagno di squadra e recente finalista di Cincinnati Raonic ma soprattutto Bautista Agut, lo spagnolo che preferisce il veloce, in un match dove ha dovuto recuperare uno svantaggio di due set contro uno. Il 6-3 6-2 finale dice molto del suo valore. Contro un avversario ostico che non concede mai nulla, ha servito molto bene, è sceso quando necessario e ha saputo chiudere molti punti da fondo con personalità. Ha rischiato giudiziosamente e ha vinto meritatamente.
de Minaur sarà un avversario ostico che a mio parere parte leggermente favorito. Ai sedicesimi ha sconfitto Khachanov giocando il quarto e il quinto set in modo meraviglioso: anticipo, velocità, angolazioni perfette e discese a rete hanno permesso all’australiano che vive in Spagna di far vedere il suo valore e la sua grande capacità di stare in campo senza sbagliare una palla dal punto di vista tattico.
Ci sarebbe potuta essere la rivincita con Sinner che lo strapazzò alla finale del torneo Next Gen. Il nostro portacolori è stato sfortunatissimo. Contro il russo, dopo aver vinto i primi due set ha accusato, nel terzo, dei problemi fisici molto evidenti che gli hanno impedito da quel momento di giocare come sa. E’ rimasto, tuttavia, in campo e al quinto è andato vicino al miracolo. Nonostante giocasse da fermo ha portato il moscovita al tie-break dove ha ceduto per sette punti a quattro.

Medvedev-Tiafoe mi sembra uno degli ottavi più scontati. Il russo ha lasciato pochissimo spazio e nemmeno un set ai suoi avversari. Non sono però sicuro che saprà ripetere il torneo dello scorso anno.
Tiafoe per me rappresenta una sorpresa. Dopo aver sconfitto in quattro set Seppi, ha saputo rimontare lo svantaggio contro Millman che generalmente si esalta quando le partite si allungano e ha dominato Fucsovics che veniva da una gran battaglia contro Dimitrov. Lo statunitense, dopo aver raggiunto nell’Australian Open dello scorso anno i quarti di finale, ha incominciato a giocare sempre peggio – l’impugnatura del diritto da rivedere a complicare la questione – inanellando un numero infinito di sconfitte al primo turno. Speriamo che questi ottavi gli diano la fiducia necessaria per provare a migliorarsi visto che i suoi connazionali sperano molto in lui.

Berrettini–Rublev è la rivincita dello scorso anno. Allora vinse Matteo in tre set. Quest’anno la partita potrebbe essere più incerta. Il moscovita che era partito vincendo i primi due tornei dell’anno sta dimostrando che i miglioramenti tattici – fermo restando il diritto devastante – sono continui. Matteo ha giocato pochissimo in questa stagione. Nei tre match disputati finora si è dimostrato molto solido – perfetta la partita contro Humbert e molto ben giocata anche quella contro Ruud – ma dovrà alzare di molto il livello in termini di ace, vincenti da fondo e solidità negli scambi prolungati se vorrà uscire vivo da un match che presenta a mio parere diverse difficoltà contro uno dei player più on fire che ci sono a New York.

Delle prime otto teste di serie mancano solo la 4 Tsitsipas, la sorpresa più grande, e la 8 Bautista. Tra le prime sedici non sono riusciti ad arrivare alla seconda settimana la 9 Schwartzman, non proprio una sorpresa per questa superficie che quest’anno è particolarmente veloce, la 11 Khachanov da troppo tempo poco brillante, la 13 Garin che sicuramente farà meglio al Roland Garros e al Foro Italico, la 14 Dimitrov che l’anno scorso batté in questo torneo Federer per arrivare fino alle semifinali e la numero 16 Isner sconfitto dal suo amico e connazionale Johnson dopo una lunga battaglia finita al tie-break del quinto set.

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