Ad Adelaide e a Pune vengono assegnati i medesimi punti ma sono due tornei dal valore diverso

9 Gennaio 2023
Sandro Columbaro

Il torneo australiano e quello indiano, entrambi Atp 250, hanno un livello di partecipazione differente. Può essere interessante introdurre nuove regole.

Settimana intensa per i tennisti in questo inizio dell’anno. C’è la United Cup che sostituisce l’Atp Cup e che fa l’occhiolino, con la partecipazione mista, alla Hopman Cup della quale Federer è stato un habitué. Ci sono poi i tornei 250 di Adelaide e Pune, l’unico Atp che si gioca in India.

Se si esclude Alcaraz i migliori stanno giocando con alterne fortune. Non tutti sono già in forma, non potrebbe essere altrimenti, e quindi i risultati sono da prendere con ampio beneficio d’inventario come diceva tempo fa un bravo telecronista di calcio.

Credo che l’Atp faccia bene a far giocare un torneo in quello che è quasi un Continente. L’India ha tradizione tennistica ed è un Paese giovane ad alto potenziale, tuttavia se andiamo a vedere i tabelloni di Adelaide 1 e di Pune capiamo immediatamente che c’è uno squilibrio troppo evidente che non può non essere messo in evidenza.

Il seeding di Pune vedeva Cilic testa di serie n°1, van de Zandschulp n°2, Karacev che viene da una stagione da dimenticare n°8. Attualmente il ventinovenne russo si trova in 59a posizione. In questo torneo sono troppi i giocatori che a stento supererebbero due turni in un Challenger di livello.

Il tabellone di Adelaide a 32 giocatori e non a 28 come quello indiano vedeva Djokovic n°1, Auger (2), Medvedev (3), Sinner (6) e Khachanov n°8. Il moscovita è il ventesimo della classifica Atp. Nella parte alta del tabellone si potrebbe arrivare ad una semifinale Djokovic-Medvedev che è già stata finale Slam sia a Flushing Meadows che in Australia.

Troppa distanza, troppa differenza per due tornei che assegnano lo stesso numero di punti. Non è certo la prima volta che due tabelloni presentano differenze così evidenti. Forse l’Atp dovrebbe correggere il tiro. Lo potrebbe fare considerando, come si è fatto per molti anni, il valore del giocatore battuto. Se si vince con un player top ten o nei primi venti si dovrebbe avere un surplus di punti per chi ha vinto. Si darebbe maggiore valore ai tornei e agli incontri che lo meritano.

La mia è qualcosa di più di una provocazione. Sarebbe un modo per rendere più equi i passaggi di turno ben sapendo che i risultati a sorpresa, soprattutto a inizio stagione e nei tornei che non fanno la storia, come è successo ad Adelaide dove sono usciti al primo turno Auger (2), Rublev (4), Rune (5), ci saranno sempre perché fanno parte del gioco.

Già inserito nelle News il 5 gennaio 2023