Il giovanissimo danese batte a sorpresa Novak e si aggiunge alla schiera dei diversi player vincitori di torneo nati nel nuovo millennio.
Il Masters 1000 di Parigi-Bercy, in particolare negli ultimi anni, ci ha abituato a risultati non previsti. Diversi i motivi. E’ l’ultimo torneo di questa categoria – l’unico che si gioca indoor – alla fine di una stagione sempre molto lunga e faticosa, qualche player non è in forma, altri preferiscono saltare l’appuntamento perché si gioca a ridosso del torneo dei Maestri che è considerato dai migliori un appuntamento imprescindibile, il quinto Slam. E’ quindi l’appuntamento delle sorprese come nel 2017 quando vinse Sock e nel 2018 quando gli successe Khachanov, player che a questi livelli non si sono mai più ripetuti.
Anche il vincitore di quest’anno può essere considerato una sorpresa ma è molto probabile che il suo nome fra qualche anno non sfigurerà al cospetto dei migliori che hanno alzato la Coppa: Agassi, Safin, Sampras per non parlare di Federer e Djokovic.
Ha vinto il diciannovenne danese Holger Rune che ha sconfitto in un match spettacolare e molto tirato il grande favorito della vigilia Novak Djokovic (6). Holger, sempre seguito dalla madre, veniva da un periodo di risultati di altissimo livello. La finale di Bercy è la quarta di fila dopo quella persa a Sofia, vinta a Stoccolma e di Basilea dove è stato sconfitto da Auger. Con il successo su Nole entrerà nella top ten e quindi potrà partecipare come prima riserva alle Atp Finals di Torino. Un bell’incedere quello del giovanissimo danese che all’inizio della stagione non era ancora tra i primi cento del ranking.
E’ un risultato che non mi aspettavo considerato che Nole, brekkando al quarto game, ha vinto il primo set per 6-3 in trentasei minuti. Nel secondo Holger ha dimostrato la tempra del combattente e approfittando di alcuni distrazioni del serbo si è portato sul 3-0. Quel vantaggio è riuscito a tenerselo fino alla fine della frazione che ha chiuso con un game vinto a 0 contraccambiando il 6-3 ricevuto.
Il serbo ha avuto una reazione, dimostrando di non voler cedere nulla, nel quarto game quando il sesto doppio fallo di Rune lo ha portato sul 3-1. A questo punto pensavo quasi impossibile una reazione di Holger che invece ha dimostrato di non avere nessun timore reverenziale. Ha controbrekkato immediatamente, approfittando anche di un errore clamoroso di Nole.
E’ stato ancora il player di Gentofte nell’undicesimo game a mettersi in evidenza. Due suoi punti molto belli e due errori del serbo gli hanno permesso di andare a servire per il match. Nel dodicesimo gioco Djokovic ha alcune opportunità per rimettersi in partita ma Holger è sempre stato molto bravo ad annullare fino alla volée sbagliata dal serbo che ha permesso al danese di raggiungere uno dei più clamorosi risultati della stagione.
Per Holger è stata una settimana, indipendentemente da come sarà la sua carriera, da sogno. In pochi giorni ha sconfitto Wawrinka che ha avuto la possibilità di eliminarlo immediatamente, e poi di seguito Hurkacz (10), Rublev (7), Alcaraz (1) nei quarti e in semifinale Auger (8) senza mai perdere un set dimostrando al tempo stesso un tennis fluido, rapidità, reattività, capacità di recupero ma anche colpi potenti e molto rapidi.
Alcaraz e Auger, come Rune, sono tennisti nati nel nuovo millennio. Averli battuti significa che la distanza con l’attuale n°1 del mondo e un top ten consolidato come il canadese sta diminuendo a vista d’occhio. Con lo spagnolo al sesto game nel primo set uno slice in avanzamento ha dato a Holger il primo break della frazione che ha chiuso con un ace per 6-3 in 36 minuti. Nel secondo set Carlos è stato più aggressivo ma non gli è bastato per evitare il tie-break nel quale sull’1-3 si è ritirato per problemi addominali.
Auger-Rune era stata la finale del torneo di Basilea. A Bercy il danese ha preso l’immediata rivincita. Il break iniziale di Holger è stato confermato nel corso del set nel quale è risultato più aggressivo e sicuro dell’avversario. Ha sempre mantenuto alta la concentrazione e ha chiuso in sicurezza per 6-4. Anche nella seconda frazione Felix non è riuscito ad arginare il gioco prorompente dell’avversario che lo ha sovrastato in ogni zona del campo e su tutti i colpi. Il player di Gentofte è volato fino al 4-0 per chiudere la seconda frazione con un ace e un diritto vincente per 6-2.
Djokovic, che ha avuto un bye al primo turno, dopo aver battuto Cressy, Khachanov e Musetti con una facilità irrisoria, ha avuto in Tsitsipas (5) in semifinale un ostacolo particolarmente ostico. Stefanos che quest’anno ha bissato Monte Carlo e vinto a Maiorca disputando anche cinque finali non ha avuto l’acuto che mi aspettavo ma ha sicuramente giocato con il serbo una delle migliori partite della stagione.
Nella prima frazione Nole al sesto gioco con due passanti ha rotto l’equilibrio. Il serbo ha continuato a giocare le sue geometrie sicure e precise costringendo l’avversario a prendere rischi, sia con il rovescio sia a rete, che non hanno premiato. Il set si è concluso in 32 minuti.
Nel secondo set il greco, anche in seguito ad una serie di errori di Nole che nel primo non aveva fatto, ha brekkato nel quinto gioco esaltando il pubblico che è sembrato più dalla sua parte. Con tre ace e un lungolinea di diritto vincente ha confermato il vantaggio. Il suo gioco è salito molto di rendimento, i colpi, a partire dal servizio, erano più aggressivi. Novak con un diritto incrociato sbagliato di molto ha ceduto di nuovo il servizio e ha perso il secondo set per 6-3.
Il terzo è stato molto equilibrato e il livello del match nel suo complesso è salito ulteriormente. Il nono game è stato il più bello della frazione. Stefanos ha annullato con coraggio due palle break e ha chiuso con un servizio al quale Novak ha risposto male. Il tie-break è stato il giusto epilogo per un set che non ha offerto vere distanze fra i due player. Il momento di svolta c’è stato quando una volée sbagliata del greco, dopo uno scambio esaltante, ha portato il serbo a due match point. Nole ha chiuso con uno smash per 7 punti a 4.
Non era presente Berrettini per problemi fisici. C’era Sinner (11) che ha dimostrato ancora una volta una cattiva condizione di salute, troppi problemi in questa stagione, perdendo in modo netto e senza mai reagire con il qualificato Husler. Musetti ha invece giocato molto bene fino ai quarti di finale dimostrando che i risultati ottenuti sul rapido in particolare nelle ultime settimane, soprattutto la vittoria a Napoli, non sono frutto del caso. Ha sconfitto Cilic (15) e Basilashvili senza cedere un set, ha ottenuto un risultato di prestigio sconfiggendo Ruud (3) in rimonta ma nulla ha potuto fare contro Nole con il quale la distanza è sembrata quasi abissale.
Sonego è entrato in tabellone dalle qualificazioni ed è stato sconfitto subito in due set da Tiafoe mentre Fognini, dopo essere stato ripescato perché sconfitto dal giovanissimo francese Fils, lo ha rincontrato nel tabellone principale dove è riuscito a prendersi la rivincita prima di essere sconfitto in modo abbastanza netto da Dimitrov.
Sia per Nole che per Holger arriva ora l’ultimo appuntamento della stagione, le Atp Finals di Torino. Il serbo ci va secondo me da grande favorito anche se non vince questa competizione dal 2015, mentre Holger, dopo la grande rincorsa delle ultime settimane, ci arriva come prima riserva come fece Sinner lo scorso anno. Speriamo che nessuno si faccia male, ma stiate pure certi che il danese non si tirerà certo indietro se dovrà entrare in corsa.