Quanto sono difficili le qualificazioni di un torneo Slam

28 Gennaio 2020
Sandro Columbaro

Le qualificazioni di un torneo Slam rappresentano un ostacolo impegnativo anche per i favoriti.

Il tabellone delle qualificazioni di uno Slam è un torneo nel torneo. A giocarlo una schiera infinita di tennisti che spesso hanno in comune solo la speranza di ritrovarsi la settimana successiva nel main draw che regala decine di migliaia di dollari e qualche volta gloria e fortuna.
Negli anni, ogni volta che ne viene sorteggiato uno, mi sono abituato ad osservarli con una certa attenzione. Ci trovo spesso il player che credevo avesse smesso di giocare, chi utilizza il ranking protetto per provare a rientrare nel tennis che conta, lo junior che è ammesso con una wild card e del quale si predice una carriera da top ten, il ventenne che ha fatto risultati interessanti ed è entrato nei duecento, il trentenne che ha perso molte posizioni dopo diverse sconfitte ai primi turni; per lui gli sprazzi di gloria e i momenti di gioia sembrano più che mai lontani, ora che gli abissi del mare tennistico lo hanno inghiottito e tutti i salvagenti sono stati gettati in acqua per altri colleghi.

Uscire vivi dai tre turni di qualificazione non è mai facile per nessuno. Per tutti è una lotta fino all’ultimo servizio in campi secondari dove gli spettatori bisogna saperseli conquistare con la bellezza dei propri colpi e nulla è scontato fino alla stretta di mano.
Per i sedici player vincitori significa nell’immediato diverse decine di migliaia di dollari che servono per finanziare i mesi futuri che spesso torneranno a essere anonimi, viaggi lunghi e difficoltosi per raggiungere luoghi remoti, alberghi fatiscenti e campi dove il lusso è il campo stesso, ma rappresenta anche la consapevolezza, almeno per i più giovani, che diventare un tennista professionista con tanto di staff al seguito non è impossibile.

Prendiamo ad esempio le qualificazioni dell’ultimo Slam giocato: l’Australian Open.
Delle prime sedici teste di serie si sono salvati solo la 1 Novak, la 10 Gombos e la 16 Gojowczyk. Tra gli altri player, hanno superato il muro Gulbis che negli ultimi tempi non era più riuscito ad esprimersi come sa, Trungelliti che spesso gioca in Italia e Ivashka sceso molto in classifica negli ultimi dodici mesi.

Gombos

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