Sorteggiato il tabellone del Roland Garros 2020. Sarà una finale Djokovic–Nadal?

26 Settembre 2020
Sandro Columbaro

Quest’anno il torneo parigino potrebbe riservarci sorprese importanti. Dopo la prima di Thiem ci sarà una seconda prima volta o l’ascesa definitiva del giocatore austriaco?

Domenica 27 settembre incominciano gli incontri di primo turno del tabellone principale del Roland Garros, torneo destinato quest’anno a passare alla storia. Capiremo col passare dei giorni quale sarà la sua narrazione.
Purtroppo i tennisti saranno costretti a sfidarsi in un clima per nulla rasserenante perché obbligati a restrizioni di comportamento personale e di tipo sanitario che mai si erano verificate. Dopo la bolla di Flushing Meadows quella del Roland Garros promette di essere ancora più limitativa perché la Francia, Parigi in testa, sta vivendo un periodo molto difficile a causa della pandemia che proprio da settembre è tornata in modo prepotente a bussare alla porta del loro quotidiano con moltissimi contagi giornalieri. Siamo tutti più preparati di allora ma la paura, inutile nascondercelo, è reale. Già durante le qualificazioni alcuni giocatori sono stati esclusi perché risultati positivi al test. Per lo stesso motivo Verdasco e Dzumur non sono stati ammessi al tabellone principale.

Proviamo a pensare solo al tennis per cercare di capire cosa potrà succedere.
Immagino diverse sorprese, in numero comunque maggiore degli scorsi anni perché si giocherà in condizioni climatiche e quindi di terreno insolite. Le previsioni del tempo indicano per la prima settimana pioggia, vento, temperature fredde. I terreni saranno quindi molto più pesanti e umidi, il gioco di conseguenza ne risentirà.
La preparazione dei player non è stata uguale per tutti. C’è chi ha giocato poco, chi pochissimo o per nulla sul rosso.
Nadal ha vinto contro Thiem le ultime due edizioni. Quest’anno non ci sarà la stessa finale perché sono stati sorteggiati entrambi, rispettivamente come teste di serie n°2 e n°3, nella parte bassa del tabellone.
La finale più prevedibile dovrebbe essere quindi quella tra la n°1 Djokovic e il maiorchino, ma sarà veramente così? La generazione dei next-gen o quasi non starà sull’uscio e alcuni di questi potrebbero fare molto bene. Volete un nome secco? Io dico Ruud, sempre che Thiem prima e poi Nadal siano d’accordo.

Lo Slam parigino è sempre arrivato al culmine di una serie di tornei giocati sul rosso che hanno fatto da apripista per l’evento che i terraioli considerano imperdibile. Quest’anno non sarà così. Sbaglieremmo se non pensassimo che questo elemento conta moltissimo. E’ difficile dire chi se ne avvantaggerà, le opinioni a proposito anche da parte degli addetti ai lavori non sono concordi.
Finora sul rosso si è fatto sul serio solo a Roma, meno di due settimane fa. Ha vinto Nole, ma Rafa non giocava un torneo ufficiale sulla terra dal Roland Garros dello scorso anno. Thiem, Sascha Zverev, Medvedev non c’erano. L’austriaco nel 2020 si è cimentato solo nel 500 di Rio dove, in un match poco attendibile, ha perso dal nostro Mager, il tedesco su questa superficie quest’anno non si è ancora visto, il russo ha perso al torneo di Amburgo al primo turno da Humbert. Tra i possibili favoriti la testa di serie n°5 Tsitsipas ha perso al Foro Italico da Sinner e domani giocherà la finale di Amburgo contro Rublev.
Sarà come non mai una battaglia all’arma bianca dove ognuno proverà a giocarsi le proprie carte che saranno, molto più degli altri anni, rimescolate.

Cosa ci dice il sorteggio?
Djokovic potrebbe incontrare il primo vero scoglio agli ottavi in Garin che di questa superficie è un vero specialista. Il cileno quest’anno era partito molto forte in terra sudamericana con le vittorie del 250 di Cordoba e del 500 di Rio de Janeiro. A Roma è uscito al primo turno da Coric mentre ad Amburgo è arrivato in semifinale.  
Un possibile quarto Djokovic-Berrettini, n°7 del tabellone, sarebbe oltre che molto interessante, anche stimolante per il nostro.
Sempre nella parte alta del tabellone un altro possibile quarto potrebbe essere quello tra la n°4 Medvedev e la n°5 Tsitsipas. Il greco sembra più in forma del russo ma il moscovita ritrovando fiducia è in grado di giocare un ottimo torneo.
Se manterrà i progressi fatti vedere a Roma la n°9 Shapovalov potrebbe essere una possibile sorpresa anche se ritengo che la distanza di tre su cinque su campi lenti non lo favorisca. Coach Juznyj sta facendo un ottimo lavoro del quale vedremo presto i frutti in particolare sulle superfici veloci, sull’erba in primis. Replicare le prestazioni del Foro dove è giunto in semifinale non sarà facile. Al terzo turno potrebbe vedersela con un altro giocatore dal grande talento come Dimitrov. Match prevedibilmente molto spettacolare.
Rublev giocherà domani ad Amburgo contro Tsitsipas la finale. In Germania sta giocando molto meglio rispetto a Roma dove è stato sconfitto al secondo turno. Potrebbe incontrare agli ottavi di finale il suo amico e compagno di squadra Medvedev con il quale giocò, perdendo, i quarti a Flushing Meadows.

Quali invece i possibili avversari di Nadal? Detto di Thiem che quest’anno dovrebbe incontrare in semifinale, potrebbe giocare il quarto con Sascha Zverev che onestamente non so in quali condizioni si presenterà. Sarà rinfrancato dalla prima finale Slam raggiunta o invece frustato dal match quasi vinto ma poi perso  contro Thiem? Zverev potrebbe avere come possibili avversari Cecchinato al terzo turno e Sinner agli ottavi di finale se l’altoatesino batterà in primis Goffin.
Nella parte bassa del tabellone presieduta da Nadal sono presenti anche Coric ma soprattutto Schwartzman e Ruud, avversari pericolosissimi, che a Roma hanno dimostrato di essere in gran forma.

Sono otto gli italiani ammessi direttamente nel tabellone principale.
Caruso se dovesse battere Pella, giocatore dal rendimento altalenante, avrebbe in Carreño un player difficilmente battibile.
Mager mi sembra chiuso da Lajovic, player che ha un’esperienza e colpi superiori al sanremese. Se dovesse ripetere le prestazioni di Rio vedremmo un incontro molto spettacolare.
Sonego giocherà con il qualificato Emilio Gomez, figlio di Andres che vinse nel 1990 il Roland Garros battendo Agassi in finale. Per fortuna Emilio ha pochissimo del tennis del padre. E’ la prima volta che partecipa ad un main draw principale di uno Slam. In caso di successo troverà il vincente tra Monfils-Bublik. Il francese sembra molto indietro di preparazione, mentre il giocatore russo naturalizzato kazako ha un rendimento troppo discontinuo per riuscire a prevedere i suoi risultati
Sinner se la vedrà con Goffin in un match nel quale, se vorrà giocare quasi alla pari, dovrà avere molta pazienza ottimizzando i cambi di direzione quando ne avrà la possibilità.
Per Seppi, ormai in fase calante, non sarà facile tenere a freno Sebastian Korda, tra i più promettenti giocatori statunitensi che potrebbe, tuttavia, risentire la poca abitudine di giocare sul rosso.
Il Travaglia visto a Roma è sicuramente sufficiente per battere  Andujar. Il terzo turno contro Nadal non è utopia.
Berrettini n°7 se la vedrà con Pospisil, giocatore con poca esperienza su questa superfice, ma che nell’ultimo anno ha dimostrato di essere un player il cui valore va ben oltre la sua classifica. Per entrare nei quarti potrebbe incontrare o Bautista o Carreño, contro i quali dovrà giocare al massimo delle sue possibilità senza farsi intrappolare nella loro rete da fondo.
Vedremo in quale versione si presenterà Fognini. Per superare i primi turni non è necessaria quella extra lusso, per battere Nadal negli ottavi sì. A oggi obiettivamente non è ancora pronto.
Si sono qualificati Giustino e Cecchinato. Lorenzo incontrerà Moutet, il giovane talentuoso francese dal carattere bizzoso. Marco avrà invece di fronte de Minaur, quasi coetaneo di Moutet ma, a differenza del francese, giocatore di sicuro rendimento. Per il palermitano un turno difficile. Per passarlo dovrà tornare ai livelli di due anni fa.

E’ quindi un torneo, come ho cercato di dire, di difficile interpretazione. Chi vorrà vincere dovrà essere capace di giocare al risparmio nei primi turni per saper graffiare quando veramente ce ne sarà bisogno.

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