Nella finale di Wimbledon 2022 Djokovic batte Kyrgios al tie-break del quarto set dopo una buona partenza dell’australiano

14 Luglio 2022
Sandro Columbaro

Dopo undici anni dalla prima vittoria a Church Road Novak vince il settimo Slam su erba, ventunesimo in carriera.

La 135a finale dei Championships che dal 1922 si svolge sul campo centrale dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club ha visto protagonisti Novak Djokovic (1) e Nick Kyrgios. La presenza del serbo era abbastanza prevedibile mentre quella dell’australiano, che aveva dichiarato prima che il torneo iniziasse di voler vincere lo Slam, è dipesa anche dalla mancata semifinale con Nadal che si è ritirato per infortunio.

L’australiano è partito concentrato e appoggiandosi ad un’ottima prima e a un gioco quasi perfetto è riuscito a brekkare al quinto gioco e a chiudere il primo set in poco più di trenta minuti.

Dalla seconda frazione c’è stata la reazione di Novak che ha provato ad allungare gli scambi e a mandare fuori misura Nick. L’australiano nel quarto game ha subito un break a 0 che ha mandato avanti il serbo 4-1. Djokovic ha continuato a giocare più preciso, attento e a contenere il tentativo di rientro del player di Canberra che ha commesso vari errori gratuiti e non ha sfruttato alcune palle break.

Dopo aver vinto la seconda frazione il serbo, con un successivo set abbastanza equilibrato e nessuna palla break, è riuscito a vincere anche la terza. Dopo un inizio spalla spalla ha strappato il servizio al nono grazie a sei punti consecutivi e ha chiuso la frazione a suo favore nel successivo.

Il quarto set nel quale l’atteggiamento di Nick è migliorato molto rispetto al secondo e al terzo, è stato vinto dal serbo al jeu decisif dopo un inizio senza particolari scossoni e dove ognuno ha tenuto il proprio turno alla battuta.

Djokovic è giunto in finale dopo aver battuto il coreano Kwon, l’australiano Kokkinakis, il connazionale Kecmanovic (25), la wild card olandese van Rijthoven, Sinner (10) e in semifinale il britannico Norrie (9).

Dopo che Novak alla partenza ha ceduto solo il secondo set al coreano, ha regolato in tre set sia Kokkinakis che Kecmanovic ai quali ha lasciato sette giochi a testa.

Agli ottavi il serbo ha posto fine alla bella favola di van Rijthoven che dopo il successo ottenuto nel torneo di ‘s-Hertogenbosch qui a Church Road ha eliminato Delbonis, Opelka (15) e Basilashvili (22).

Il serbo ha avuto sempre il match in controllo. Due break nel primo, nel terzo e nel quarto gli hanno consentito di battere la wild card olandese al quale ha ceduto il secondo set. Break di Tim nel fatidico settimo gioco e lungo decimo game nel quale l’olandese ha annullato ben quattro palle break che avrebbero consentito al serbo di rientrare nel set.

Nella sfida attesissima nei quarti Djokovic ha battuto al quinto set Sinner che comunque ha fatto una grande prestazione. L’altoatesino è riuscito a vincere le prime due frazioni. Nella prima pur partendo in svantaggio l’azzurro prima ha recuperato approfittando di un incredibile passaggio a vuoto del serbo e poi ha brekkato nell’undicesimo gioco.

Il secondo set ha visto partire in modo deciso l’altoatesino che è riuscito a strappare il servizio già al terzo gioco e a mettere in difficoltà il serbo che non teneva la velocità della palla e sembrava scoraggiato. Nole ha continuato a sbagliare e ad essere fuori tempo consentendo all’azzurro con un secondo break di chiudere la frazione dominando.

Dal terzo, come era prevedibile, c’è stata la reazione del serbo che ha approfittato anche di un leggero calo fisico e mentale dell’altoatesino. E’ riuscito a chiudere il terzo set con un break a favore. Nel quarto Nole ha incominciato a sbagliare meno, a servire meglio e ad accelerare costringendo all’errore l’avversario. Due break iniziali hanno permesso al serbo di controllare la frazione e di tenere nell’ottavo gioco nonostante due palle break non concretizzate da Jannik che anzi in avanzamento è scivolato battendo la caviglia.

Anche il quinto set è vinto con il medesimo risultato frutto di due break ottenuti dal serbo che ha perso pochissimi punti e con l’altoatesino in calo di fiducia.

Il match di semifinale ha visto Djokovic affrontare Norrie che non è partito con i favori del pronostico. Anche in questa partita Nole non ha iniziato bene: ha servito male, risposto peggio e ha fatto molti errori non forzati. Il britannico ha approfittato, ha condotto una più che onesta partita e con tre break ha chiuso il primo set.

Dal secondo il serbo è partito meglio e dopo un inizio equilibrato alcuni errori da fondo e a rete di Cameron nell’ottavo gioco hanno consentito a Nole ben al di sotto del suo standard di strappare e andare a servire per chiudere il set a suo favore.

Anche nel terzo e nel quarto la palla del serbo ha incominciato a correre maggiormente, ha servito decisamente meglio, ha spinto con maggiore sicurezza e ha sbagliato sempre meno. Questo gli ha consentito, nonostante il grande impegno del britannico, di chiudere a suo favore il match ed accedere all’ottava finale nello Slam londinese.

Kyrgios per giungere alla sua prima finale su erba ha battuto la wild card Jubb, il serbo Krajinovic (26), il greco Tsitsipas (4), lo statunitense Nakashima, il cileno Garin ai quarti e ha approfittato del ritiro di Nadal (2) che non si è presentato per problemi fisici.

Un imprevedibile Kyrgios è riuscito a battere il tennista di casa Jubb in un match combattuto fino al quinto set e nel quale l’australiano ha rischiato di uscire anzitempo perché l’inglese ha avuto nell’undicesimo game del quinto l’occasione per servire per il match.

Nell’incontro con Krajinovic in realtà non ci sono stati molti problemi per il player di Canberra che ha condotto un match perfetto lasciando sei game in totale. Nick è stato ingiocabile al servizio e ha tenuto molto bene negli scambi da fondo mentre Filip non è riuscito ad opporre nessuna soluzione valida.

Kyrgios agli ottavi ha eliminato ancora una volta, dopo Halle, Tsitsipas in una partita molto bella dal punto di vista tecnico ma che è degenerata perché purtroppo i due sono andati oltre e non hanno trovato un arbitro dal polso fermo. Sono stati puniti entrambi di pochi spiccioli. Spettacoli del genere andrebbero evitati perché fanno sicuramente male al nostro sport.

Il player australiano ha vinto con Nakashima al quinto set in un match che è vissuto molto sul servizio di Nick, con pochissimi scambi intensi e non ha presentato aspetti spettacolari. Nick ha giocato a momenti alterni con problemi alla spalla destra dalla fine del primo set mentre il californiano con il suo gioco ordinato ma privo di variazioni non è riuscito ad imporsi.

Il match ai quarti di finale ha visto opposti l’erbivoro Kyrgios e il terraiolo Garin che qualche mese fa stava per decidere addirittura di lasciare il tour perché non più motivato e stanco di fare la vita del tennista. La partita è finita con l’agevole vittoria dell’australiano che è arrivato per la prima volta in semifinale in uno Slam.

La palla di Nick filava troppo veloce sull’erba perché il cileno riuscisse a contenerla. La partita nel bene, al servizio e con splendidi drive, e nel male con errori evitabili l’ha fatta il player di Canberra. Solo nel terzo set Garin è riuscito a cambiare qualcosa nelle strategie, si è procurato alcune palle break e si è trovato in vantaggio nel tie-break ma non è bastato.

Kyrgios in semifinale avrebbe dovuto incontrare Nadal reduce da un lottatissimo match vinto contro Fritz al tie-break del quinto set. La partita non c’è stata perché il maiorchino sofferente per uno strappo addominale che ha sedato durante l’incontro con il californiano utilizzando antidolorifici e analgesici, ha preferito ritirarsi lasciando così orfano il tabellone, il pubblico del Centrale e quello delle televisioni mondiali. Era difficile immaginare che con un simile problema avrebbe potuto impensierire l’australiano che lo aveva già battuto in questo torneo nel 2014.

Nutrito il gruppo degli italiani presenti nel tabellone delle qualificazioni: Caruso, Arnaboldi, Bonadio, Gaio, Vavassori, Travaglia (18), Pellegrino, Fabbiano, Marcora, Seppi (26), Giustino, Cobolli (25), Arnaldi, Giannessi, Agamenone (22) e Zeppieri. Tra questi solo Vavassori è riuscito ad entrare nel tabellone principale, Caruso e Seppi hanno perso al terzo turno, mentre tutti gli altri hanno lasciato anzitempo le qualifiche.

Il ventisettenne tennista piemontese si è così aggiunto agli altri italiani presenti: Sinner (10), Fognini, Musetti e Sonego (27). Assente Berrettini che ha dovuto rinunciare essendo positivo al Covid-19.

Non fortunato l’esordio sui campi londinesi per Vavassori che ha pescato nel tabellone lo statunitense Tiafoe che nel 2018 e nel 2021 aveva raggiunto il terzo turno. Andrea è stato battuto con un triplo 6-4 che non lascia dubbi. Si è impegnato molto, ha trovato diverse soluzioni vincenti, ha fatto buone giocate serve&volley, ma è mancato di esperienza.

Sinner non ha ancora mostrato il suo valore sull’erba. Nel 2021 perse su questi campi al primo turno, quest’anno è uscito a Eastbourne sempre al primo turno. Con Wawrinka è riuscito a vincere in quattro set.

Solo nel secondo il player svizzero, dopo una prima frazione rimasta in equilibrio fino al 5-5 e persa per un break al dodicesimo gioco, è riuscito a strappare il servizio all’inizio e a portare a casa il set giocando con sicurezza e annullando palle break. Nel terzo e quarto set nessun problema per l’altoatesino che è entrato maggiormente nel gioco, ha risposto meglio e si è fatto più aggressivo. I break nel quarto gioco della terza frazione e nel primo e settimo game della successiva hanno fatto la differenza.

Nell’incontro vinto da Jannik con Mikael Ymer sempre in quattro set il ragazzo della Val Pusteria è riuscito a passare avanti 2 set a 0 grazie a buone costruzioni d’attacco, alcuni serve&volley e ad un servizio preciso.

Nel terzo c’è stata la reazione dello svedese, ottimo difensore e con una preparazione atletica formidabile, che ha continuato a crederci brekkandolo nel dodicesimo game. Nella quarta frazione lo svedese ha preso coraggio e ha lottato alla pari su ogni palla. I break dell’azzurro al terzo e al quinto gioco hanno orientato definitivamente il match.

Sinner nell’incontro di terzo turno con lo statunitense Isner ha vinto abbastanza facilmente un match che non era per nulla facile. Ha preparato una partita perfetta dal punto di vista tattico e si è dimostrato superiore in ogni zona del campo.

Il primo dopo il break nel fatidico settimo gioco l’ha chiuso colpendo una palla al volo nei pressi della rete. Il secondo l’ha vinto al jeu decisif dopo aver approfittato di alcuni errori in risposta dello statunitense. Il terzo l’ha portato a casa continuando a servire bene, giocando sempre in pressione e sfruttando la seconda palla break ottenuta nell’ottavo gioco.

Sinner nel turno successivo ha battuto con una grande prestazione Alcaraz. I due sono tra i migliori player nati nel nuovo millennio ma ancora inesperti su erba. Dopo un primo set nel quale l’altoatesino ha aggredito senza arretrare e ha giocato palle veloci chiudendo con due break, il secondo è riuscito comunque a portarlo a casa grazie al break iniziale ma con più fatica dato che lo spagnolo è rimasto a contatto.

Dopo la partenza fantastica dell’azzurro nei primi due set Carlos con già quasi le spalle al muro è riuscito a tenere e a migliorare nel gioco e a portare Jannik ad un tie-break lottato e vinto dal ragazzo di Murcia per 10 punti a 8 dopo aver annullato due match point.

Nella quarta frazione lo spagnolo ha giocato meglio e il rendimento è salito ma l’azzurro si è dimostrato maturo e si è vista la differenza d’esperienza di partite giocate a livello Atp. Dopo aver strappato il servizio nel quarto gioco e recuperato e vinto il successivo è restato in controllo del match che ha chiuso all’ottavo game al quinto match point.

Come ho già scritto Sinner nonostante una grande prestazione è stato fermato ai quarti da Djokovic in un match terminato al quinto set dopo essere andato in vantaggio 2-0.

Fognini ha perso al primo turno con Griekspoor. Il ligure che avrebbe raggiunto in caso di vittoria il 400mo successo da professionista si è dovuto arrendere al ventiseienne olandese che lo ha battuto dopo aver perso il primo set.

La prima frazione è stata vinta da Fabio che è partito abbastanza bene, con discreti turni al servizio, mostrando degli ottimi colpi e strappando il servizio giusto all’undicesimo game. Con il proseguo del match l’olandese è cresciuto nel gioco dimostrandosi molto solido nel complesso e con un’ottima battuta.

Nel secondo set dopo un andamento equilibrato ma senza palle break da parte dell’azzurro, Tallon è riuscito a strappare il servizio proprio al dodicesimo game quando sembrava scontato l’arrivo del jeu decisif.

Nel terzo e quarto set il player olandese ha controllato il match, ha ceduto pochi punti al servizio e ha annullato le due palle break che Fabio ha ottenuto all’ottavo e al decimo gioco della quarta frazione.

Non è stato fortunato l’esordio di Musetti che ha perso con Fritz proveniente dalla vittoria del torneo di Eastbourne. Lo statunitense è un giocatore in ascesa che se cava abbastanza bene sui manti erbosi anche se il cemento rimane la superficie preferita.

Nel primo set Taylor ha recuperato dal 2-4 e ha chiuso nel decimo gioco. Nel secondo Lorenzo che aveva avuto a metà set un’altra palla break, ha dovuto cedere sempre al decimo gioco quando Fritz ha chiuso alla quarta opportunità.

Nel terzo set l’azzurro ha pagato l’inesperienza e la mancanza di abitudine di giocare sul manto erboso. Fritz ha chiuso strappando il servizio al sesto gioco dopo che si era salvato da un’altra palla break che Lorenzo ha avuto ad inizio frazione.

L’ultimo azzurro presente nella parte bassa del tabellone era Sonego che ha perso al terzo turno con Nadal. Lorenzo veniva da una stagione su erba con più bassi che alti. Dopo aver perso a Stoccarda con Berrettini ha fatto male al Queen’s e a Eastbourne.

Al primo turno Lorenzo si è preso la rivincita con Kudla che lo aveva battuto al Queen’s. Il match è stato molto combattuto ed è riuscito a vincerlo al quinto set con la tenacia che lo contraddistingue. Dopo aver perso il primo al tie-break non riuscendo a concretizzare un set point al decimo gioco, è migliorato nel servizio e nello scambio da fondo di rovescio conquistando così, pur rischiando in alcune occasioni, i successivi due set.

Nel quarto l’azzurro non è partito nel migliore dei modi e ha dovuto inseguire l’avversario che comunque, nonostante diversi errori legati alla stanchezza, ha portato in parità il numero dei set. Nella frazione decisiva Sonego è partito forte e con decisione e sfruttando qualche errore di Denis si è portato in vantaggio 3-0 riuscendo a controllare la fine del match.

L’incontro di secondo turno vinto con Gaston in tre set è rimasto sempre sotto controllo dell’azzurro, dopo una prima frazione equilibrata vinta al tie-break senza concedere palle break, i due parziali successivi sono stati vinti servendo molto bene, giocando ottimi diritti in pressione a tutto campo e salvando una palla break nel terzo set che avrebbe potuto rimettere il francese in partita.

L’incontro di sedicesimi di finale con Nadal ha visto Sonego sempre in difficoltà fin dai primi scambi e in tutti e tre i set. Il maiorchino è partito concentrato e centrato al contrario di Lorenzo che ha pagato l’inesperienza a questi livelli e la differenza tecnico-tattica. Solo nel terzo set Sonego ha incominciato a giocare meglio con scambi più incisivi ma ormai era troppo tardi.